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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Furti in casa: sgominata banda di professionisti che operava in Toscana

Un'operazione di questa notte dei Carabinieri ha portato a 10 arresti e rispettive ordinanze di custodia cautelare per i georgiani autori di numerosi furti in appartamento fra Pisa, Livorno, Viareggio ed Empoli. Erano ben organizzati e supportati

Avevano procedure collaudate ed una rete di appoggi stabile e capillare. Per acciuffarli è servita un'operazione coordinata dei Carabinieri di Pisa, con perquisizioni personali e veicolari anche ad Orentano, Pontedera e Scandicci. Il successo è pieno: sono 10 i cittadini georgiani arrestati, gravati da altrettante misure cautelari disposte dall'Autorità Giudiziaria di Livorno. L'indagine, partita da una delle tante denunce per ricettazione, ha portato i militari del Nucleo Operativo a scoprire un ambiente criminale ancora poco conosciuto ma incredibilmente organizzato e capace.

Eseguivano solo furti in appartamento, colpivano solo se sicuri di essere non visti e certi del successo. Utilizzavano grimaldelli artigianali in grado di aprire in breve tempo qualsiasi serratura senza lasciare tracce, per poi fuggire sfruttando tecniche di contro pedinamento, sistemi di "pali" ben coordinati e mezzi di trasporto sempre diversi, anche rubati per l'occasione. Cambiavano costantemente territorio di attività e si organizzavano in bande di poche persone intercambiabili, in modo da passare inosservati ai controlli o ai potenziali testimoni.

A rendere difficile la vita agli inquirenti è stata la rete dentro cui i malviventi si muovevano. I compro oro a cui veniva venduta la refurtiva non sempre facevano domande sulla provenienza di orologi e monili, facilitando la ricettazione dei beni. Altra parte dei proventi di reato, come tablet, computer e pellicce, venivano smerciati da badanti della comunità georgiana e poi spedite in patria. Altri connazionali invece offrivano riparo e nascondiglio, permettendo al gruppo criminale una grande mobilità sul territorio. Oltre a tutto questo sono stati rinvenuti passaporti e documenti falsi magistralmente contraffatti, aspetto che fa pensare ad una rete di supporto e fiancheggiatori molto sviluppata.

Oltre ai preziosi ed ai gioielli sono state rinvenute macchine fotografiche, monete antiche, due pistole e i vari attrezzi da scasso con cui venivano violate le porte blindate.

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