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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Cyber security, il ministro: "Dati mondiali allarmanti, serve risposta condivisa"

Lo ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, nell'intervento tenuto mercoledì mattina al Cnr di Pisa

Si è aperta ieri, 12 febbraio, al Cnr di Pisa, la conferenza nazionale sulla sicurezza cibernetica 'Itasec19', voluta dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (Cini) in collaborazione con l’Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa. Un appuntamento che ha l’obiettivo di riunire ricercatori e professionisti provenienti dal mondo accademico, industriale e governativo per discutere le sfide emergenti nel campo della cybersecurity.

Ad aprire i lavori della conferenza è stato il prof. Massimo Inguscio presidente del Cnr: "La partita sulla cyber sicurezza in Italia - ha detto Inguscio - va giocata coralmente. I centri di ricerca, il mondo delle imprese, quello bancario-finanziario e le amministrazioni pubbliche a livello centrale come territoriale, hanno davanti a loro una sfida che è mondiale. La risposta a questa prova coinvolge tutti noi."

L'intervento del ministro Trenta

Questa mattina, 13 febbraio, è intervenuta all'appuntamento anche il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che nel suo saluto ha detto: "L'Italia è come tutti i Paesi esposta al rischio di attacchi di natura cibernetica. I dati mondiali sono allarmanti e stanno crescendo notevolmente. Tra gli obiettivi di questi attacchi ci sono banche dati spesso non sufficientemente protette, come dimostrano anche le violazioni registratesi, nei mesi scorsi, nel nostro Paese. In sostanza, quella cibernetica è la nuova frontiera su cui si sta spostando sempre più e in misura più pervasiva la dinamica delle conflittualità tra Stati e tra soggetti".

Il Ministro Trenta ha poi ricordato l’ossatura governativa sulla sicurezza cibernetica "che vede il potere centralizzato nella Presidenza del Consiglio, attraverso Dipartimento Informazioni per la Sicurezza". Sul fronte internazionale il ministro invece sottolineato come sia in ambito Nato che di Unione Europea "abbiamo il dovere di contribuire ad una 'sicurezza condivisa' che, già oggi, non può prescindere dalla sicurezza degli spazi cibernetici. Tante sono le decisioni importanti assunte e le azioni già intraprese in merito. Il settore cyber sta conoscendo uno sviluppo rapidissimo. Non dobbiamo restare indietro, e accontentarci di raggiungere la semplice 'capacità di sopravvivenza' ad una aggressione cibernetica".

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