Il Questore di Pisa Bernabei ha nei giorni scorsi rilasciato un'intervista che ha avuto per i temi trattati grande rilevanza, tanto da esser stata poi rilanciata sul web e altri media con alcune sintesi allarmanti, come: "Gli immigrati delinquono e creano disagio" e "Mancanza di sicurezza dovuta agli immigrati".

Non vogliamo dar per scontato che queste frasi sbrigative rappresentino davvero il pensiero del dott. Bernabei, il quale nella stessa intervista afferma anche che i reati, a Pisa, sono globalmente diminuiti, e che la percezione di insicurezza denunciata dai cittadini è spesso dovuta al fatto che "la semplice presenza del 'diverso' favorisce una percezione di insicurezza."

Poiché il Questore di Pisa conferisce tanta importanza alle percezioni collettive vorremmo invitarlo a riflettere sul fatto che le sue stesse dichiarazioni, facilmente fraintendibili in un contesto nazionale e cittadino che purtroppo non è affatto sgombro da retorica e rigurgiti razzisti e xenofobi, potrebbero rischiare di essere un pericoloso boomerang, e potrebbero a loro volta aumentare la sensazione di insicurezza e intolleranza in città.

Non ci piace per niente un passaggio dell’intervista in cui il Questore dice che la "conferma" alla sensazione di disagio di fronte alla presenza di cittadini stranieri ci viene data dalla loro prevalenza nella popolazione carceraria. Crediamo infatti che il dott. Bernabei sappia che ad aumentare il numero di stranieri carcerati sono proprio i reati legati alla legge sull'immigrazione, una tra le più vessatorie in Europa. Alcuni studi recenti inoltre hanno dimostrato come dal 2008 - anno dell'inizio della crisi - ad oggi, sia aumentato maggiormente il numero dei detenuti italiani rispetto a quello degli stranieri, a dimostrazione che sono le difficoltà economiche e la marginalità sociale crescente nella popolazione a spingere a comportamenti illegali, e non la provenienza geografica.

Per questo ci preoccupano le dichiarazioni del Questore. A nostro avviso possono indurre e alimentare sentimenti e percezioni pericolose, secondo le quali un immigrato rappresenterebbe un pericolo proprio in quanto immigrato, invece di analizzare i fenomeni effettivi della criminalità che riguardano sia italiani che stranieri.