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Cronaca

Maratona di Pisa: ci sarà anche Sidy Diallo, il corridore scalzo

Per il 63enne diplomatico francese sarà la 42esima maratona senza scarpe

Sfiderà i 42 chilometri di percorso e soprattutto il freddo Sidy Diallo, 63enne diplomatico francese appassionato di running dal 2010 che da 3 anni ha deciso di appendere le scarpe al chiodo, ma continuando a correre: parteciperà alla Maratona di Pisa scalzo

"Ho lavorato in ambasciate e consolati francesi in molti paesi - racconta - come il Nicaragua (1999-2002), Australia (2005-2008) e Stati Uniti (2008-2012). In quest'ultimo periodo ho iniziato a correre. Più recentemente sono stato in Suriname (2016-2018), attualmente abito a Parigi". Un globetrotter anche per le maratone: "Avevo 55 anni quando ho fatto la mia prima maratona nell'ottobre 2010, a Chicago. Finora ho corso un totale di 12 ultramaratone e 176 maratone, tra cui 48 maratone nel 2013 e 5 in Italia: la maratona di San Valentino, la maratona di Treviso, la maratona di Roma, la maratona di Firenze e la maratona di Pisa. Ho fatto maratone e ultramaratone nei 71 paesi dei 7 continenti, cioè anche nell'Antartide, dove ho corso una maratona nel mese di gennaio 2014, poi una ultramaratona nel mese febbraio 2015".

Pisa è un ritorno: per tre anni consecutivi ha partecipato Sidy, nel 2012, nel 2013 e nel 2014. Sempre con le scarpe però. "Il mio obiettivo - dice - è quello di raggiungere, a Pisa, la figura simbolica di 42 maratone senza scarpe, cioè una maratona per ogni chilometro della distanza dell'evento". L'allenamento di certo non gli manca: "Sto correndo a piedi nudi una maratona ogni domenica dallo scorso 9 settembre, in diversi paesi in tutto il mondo. In ordine cronologico: Vilnius (Lituania), Rouen (Francia), Montreal ( Canada), Chisinau (Moldova), Lione (Francia), Metz (Francia), Tolosa (Francia), Rennes (Francia), Costa Azzurra (Francia), Istanbul (Turchia), Bangkok (Tailandia), Panama, Costa Rica e poi la maratona di Malaga (Spagna) domenica scorsa". Sono 14 in 13 settimane. 

E' fiducioso il 63enne: "Le basse temperature previste saranno una vera sfida. Un corpo umano non protetto non può sopravvivere al freddo, perché non è il nostro clima naturale. Sono però quasi certo che ci riuscirò".

Ma perché a piedi nudi? Per Sidy correre così è "un viaggio meraviglioso di tutta una vita, una sorta di ritorno a casa, che ci riconnette ai nostri antenati e ci ricorda l'essenziale della nostra esistenza". 

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