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Cronaca

Gioco d'Azzardo: i sindaci dalla presidente Boldrini con 93mila firme

"Noi sindaci ci esponiamo in prima linea, ma non abbiamo i poteri sufficienti per affrontare un'emergenza così grave" ha detto il sindaco Filippeschi. Replica la Boldrini: "Ci ho messo la faccia: il mio impegno non verrà meno"

La legge d'iniziativa popolare per la regolamentazione del gioco d'azzardo sbarca a Montecitorio. A ricevere una delegazione di una cinquantina di sindaci, tra cui anche quello di Pisa Marco Filippeschi, la presidente della Camera, Laura Boldrini. Giunge al suo passaggio finale la proposta di legge avanzata da Scuola delle buone pratiche, progetto di Terre di mezzo e Legautonomie. Ora la palla passa al Parlamento: da proposta di legge, il testo deve essere approvato dalle due Camere prima di essere scritta in Gazzetta ufficiale.

E allora ai sindaci Boldrini chiede l'ultimo sforzo: "La proposta è in discussione alla commissione Affari Sociali, come la possiamo portare in aula? Io non ho il potere di inserire un provvedimento nel calendario dei lavori, se i gruppi non mi sottopongono quel provvedimento". Ai sindaci allora il compito di esercitare pressione sui parlamentari eletti nelle circoscrizioni territoriali affinchè diano il via all'iter. Ancora un passaggio, però: prima devono essere validate almeno 50 mila firme delle 93 mila depositate oggi alla Camera dai sindaci. Tempi previsti: al massimo un mese e mezzo.

"Siamo chiamati ad affrontare una spirale perversa - sostiene il primo cittadino di Pisa e presidente nazionale di Legautonomie Marco Filippeschi- noi sindaci ci esponiamo in prima linea, ma non abbiamo i poteri sufficienti per affrontare un'emergenza così grave che, molto spesso, rende vittime i giovani. Speriamo che la nostra proposta possa avere una corsia preferenziale per essere approvata in tempi brevi".
Replica Laura Boldrini: "Vorrei rassicurare il sindaco: io la faccia ce l'ho già messa quando ho sostenuto la campagna 'Mettiamoci in gioco' o quando sono andata a Firenze a chiudere simbolicamente una sala slot e ce l'ho messa oggi, perchè voi siete qui. Il mio impegno non verrà meno. Bisogna rompere l'idea populista che Roma è sorda alle istanze del territorio".

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