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Cronaca

Case popolari a Sant'Ermete e sopralluoghi Apes: "Telegrammi di minaccia agli inquilini"

Avviate da parte dell'azienda le verifiche delle abitazioni, ma il Comitato di quartiere denuncia: "Nessun avviso prima, messaggio intimidatorio dopo. Si vuole il muro contro muro"

Il rapporto fra l'Azienda Pisana di Edilizia Sociale (Apes) e gli inquilini delle case popolari di Sant'Ermete resta teso. In una conferenza stampa in via Emilia stamani 6 dicembre il Comitato di quartiere ha voluto mostrare i telegrammi che l'ente ha inviato ad alcuni residenti, i quali mostrerebbero "le prepotenze, le minacce e l'arroganza con cui l'Apes cerca lo scontro, un rapporto di forza, una scusa per nascondere le proprie mancanze".

IL CASO. L'ente gestore ha annunciato da tempo l'intenzione di provvedere ad un riconoscimento dello stato delle case, con quindi dei sopralluoghi presso le abitazioni. "Le prime verifiche a Sant'Ermete - spiega il Comitato - sono cominciate la settimana scorsa per 5 residenti. Solo che gli incaricati si sono presentati senza preavviso, e ad alla richiesta di un attestato dell'Apes che certificasse il sopralluogo, è stato risposto che non era di loro competenza. Quindi gli inquilini non hanno fatto entrare gli operai".

Un primo problema a cui si aggiunge il secondo: "La settimana dopo a queste persone è arrivato il telegramma dell'avvocato che dice 'lei ha impedito il sopralluogo', fissa perentoriamente data e ora di stamani per un altro sopralluogo, e ricorda l'obbligo di accesso pena la risoluzione del contratto. E' in tutta evidenza una modalità minacciosa, non collaborativa, visto che prima non si avvisa dell'arrivo come si fa normalmente fra padroni ed inquilini, e poi si decide arbitrariamente cercando anche di spaventare il residente".

Questa mattina i sopralluoghi fissati, più altri due, si sono svolti regolarmente: "Abbiamo fatto un presidio - spiegano gli attivisti - e gli incaricati questa volta avevano il documento di Apes che era stato richiesto la prima volta. Era così difficile? Questa volta sono però venuti anche con la Polizia Municipale".

"Siamo i primi a dire che le case fanno schifo - conclude il Comitato - e siamo ben contenti, dopo averle già mostrate più volte alla città, che ci siano questi sopralluoghi per le verifiche dei locali. Chiediamo solo che vengano fatti con le dovute formalità e in accordo con gli abitanti. Non siamo noi a cercare il muro contro muro".

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