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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Carcere Don Bosco in decadimento, Uilpa: "E' da chiudere e ristrutturare"

Sopralluogo venerdì del sindacato di Polizia Penitenziaria. Giudizio pessimo sulla struttura: "E' tutto inadeguato, interventi tampone sarebbero solo uno spreco di soldi"

A distanza di un anno da un precedente sopralluogo, una delegazione del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria guidata dal segretario generale Angelo Urso ha fatto visita al carcere Don Bosco, per verificare lo stato dei luoghi. Il giudizio è assolutamente negativo: "Dobbiamo purtroppo ribadire - afferma il segretario - che le predette condizioni sono invariate e, eccetto qualche piccolo insignificante intervento, nulla o quasi è stato fatto".

"Postazioni di servizio inadeguate, ambienti detentivi insalubri e carenti dal punto di vista igienico-sanitario, muro di cinta vecchio e a tratti pericolante con garitte invivibili, impianti di automazione e di video sorveglianza inadeguati, infiltrazioni di acqua ovunque. Tra i reparti detentivi visitati quello messo peggio è sicuramente il giudiziario, ma tutto l'istituto presenta impianti elettrici, idraulici e di riscaldamenti carenti e in evidente stato di decadimento, al punto che funzionano a giorni alterni e le richieste di manutenzione sono quotidiane".

Un sitazione da incubo quella riscontrata dal sindacalista: "Non c'è dubbio che gli impianti non rispettano le attuali previsioni normative, né tanto meno possono ottenere le previste certificazioni. Va sottolineato che l'organo di vigilanza in materia di salute e sicurezza (VISAG), che dovrebbe, appunto, vigilare (D. Lgs. 81/2008) non risulta abbia effettuato verifiche e/o adottato alcun provvedimento". L'intero reportage fotografico è visionabile sul sito Uilpa.

Manca la manutenzione ormai da troppi anni. "Ammesso e non concesso - conclude il leader della Uil - che il Provveditore Regionale abbia inserito Pisa nelle prioritarie previsioni di spesa triennale per interventi di manutenzione, sono convinto che interventi tampone non risolverebbero nulla e anzi determinerebbero un inutile sperpero di denaro pubblico. In verità il carcere di Pisa, se veramente si vuole fare qualcosa di serio e utile, dovrebbe essere chiuso temporaneamente per effettuare un completo e totale intervento di ristrutturazione".

GESTIONE DIFFICILE. Attualmente sono presenti 282 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 219. Il contingente di Polizia penitenziaria stabilito ammonta a 250 unità, ma ne sono amministrati 228 di cui 40 distaccate in altre sedi e 22 impiegate presso il nucleo traduzioni e piantonamenti.

Anche l'organizzazione non è corretta per la Uilpa: "L'istituto conta una promiscua presenza di categorie di detenuti, circondariale maschile e femminile, reclusione maschile e femminile, centro clinico, semiliberi, progetto prometeo, polo universitario, assolutamente inopportuna se si considera che Pisa, dopo Firenze, è la realtà in cui si registrano più ingressi dalla libertà. Nell'ambito di una rivisitazione dei circuiti penitenziari della Regione sarebbe forse il caso di rendere più compatibile ed omogenea la presenza dei detenuti, lasciando che l'istituto sia solo e soltanto una casa circondariale".

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