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Cronaca

"Statalizzazione scuole dell'infanzia approvata", la Regione: "Controllo solo formale"

L'assessore Sandra Munno commenta positivamente il via libera della Regione, che però replica: "La scelta è esclusivamente del Comune di Pisa"

Prima l'annuncio dell'amministrazione, poi la riposta della Regione Toscana. La statalizzazione delle scuole dell'infanzia del Comune di Pisa è cominciata, lo ha annunciato con una nota Palazzo Gambacorti: "La Giunta Regionale il 16 dicembre scorso - si legge - ha approvato il piano regionale dell'offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica per l'anno scolastico 2020/2021, con il quale sono stati recepiti e approvati gli indirizzi per la programmazione dell’offerta formativa provenienti dalle conferenze zonali e dalle province che, per quanto riguarda Pisa, comprendono la proposta di statalizzazione delle tre scuole materne comunali, Agazzi, Montessori e Calandrini".

"Un’ottima notizia che certifica la bontà del percorso che abbiamo intrapreso - ha commentato l’assessore alle Politiche socioeducative Sandra Munno - la Regione Toscana ha accettato formalmente il nostro piano e la nostra proposta formativa, mettendo nero su bianco che la nostra richiesta è conforme agli indirizzi regionali. Si è dato così inizio al procedimento che vedrà la progressiva e graduale statalizzazione delle tre scuole d’infanzia, grazie anche alla disponibilità dei dirigenti scolastici degli Istituti Tongiorgi, Toniolo e Fucini che hanno condiviso, accogliendo nella loro proposta formativa e di dimensionamento, il nostro progetto". 

"Come ho già avuto modo di dire in Consiglio Comunale e nella Commissione competente - ha proseguito l’assessore Munno - il percorso di statalizzazione è un processo di lungo raggio che verrà attuato in maniera graduale. L’obiettivo principale è mantenere un sistema educativo pubblico, che assicuri standard elevati di qualità del percorso scolastico in maniera omogena in tutto il territorio comunale, la gratuità del servizio (attualmente non garantita dalle scuole comunali) e, attraverso l’inserimento delle materne interessate nell’ambito degli istituti comprensivi di riferimento, poter garantire non solo la continuità didattica, ma anche un maggiore radicamento del servizio nel territorio".

"Questo passaggio permetterà - ha poi concluso Munno - di utilizzare le risorse risparmiate sempre in favore delle famiglie e dei bambini, con la creazione di una rete di servizi aggiuntivi che li accompagni dal nido fino alle scuole secondarie di primo grado, prevedendo il prolungamento dell’orario per i nidi, l’apertura di nuovi doposcuola e il potenziamento di quelli già esistenti. Ma non solo, questa operazione ci permetterà allo stesso tempo di ridurre le rette in maniera omogenea su tutti i servizi già esistenti".

L'assessore ad Istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana Cristina Grieco, appreso delle parole dell'assessore pisano, ha voluto precisare: "Occorre fare chiarezza su ruoli e competenze per la formazione del piano dell'offerta formativa regionale, per evitare spiacevoli fraintendimenti e strumentalizzazioni. La Regione, infatti, con la delibera di approvazione del piano regionale non esprime, e non può farlo ai sensi della normativa vigente, un parere di merito sulla bontà delle richieste dei territori. Il controllo della Regione è puramente formale e volto solo all'accertamento dell'avvenuta concertazione a livello locale. Verificato questo, la Regione, dunque, si limita al mero recepimento delle proposte dei territori".

L'assessore Grieco ha quindi spiegato che "spetterà poi all'Ufficio scolastico regionale, espressione del Miur, attribuire, se disponibile, l'organico necessario, sulla base delle priorità indicate dalla provincia. La scelta sulla statalizzazione progressiva dell'infanzia è stata compiuta dal Comune di Pisa ed è quindi quest'ultimo che se ne deve assumere la piena responsabilità di fronte a cittadini, famiglie e lavoratori. La Regione Toscana non può che prendere atto delle decisioni del livello comunale, non avallando in alcun modo l'opportunità e la bontà delle scelte".

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