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Cronaca

'Piazzami o faccio un casino': "A Pisa servono più aule studio e spazi di aggregazione"

Al via la campagna lanciata da studenti medi e universitari. Nel mirino dei sindacati studenteschi anche le recenti ordinanze antidegrado

Più aule studio e più spazi di aggregazione. Sono queste le principali rivendicazioni della Rete degli studenti medi e dell’Unione degli Universitari di Pisa che in questi giorni hanno lanciato, dalla Mattonaia di Pisa, la campagna 'Piazzami o faccio un casino'. Gli studenti, per sopperire ad "una grave carenza di aule studio", chiedono la redazione di un’anagrafe degli spazi comunali, "in modo che sia possibile individuare quelli che, inutilizzati, potrebbero essere adibiti all’utilizzo studentesco".

Nel mirino dei sindacati studenteschi anche le recenti ordinanze antidegrado che, affermano Sasha Grassini, coordinatore dell’Unione degli Universitari di Pisa, e Dalila D'Ilario, della Rete degli Studenti Medi, "impediscono di vivere i posti di aggregazione per eccellenza, le piazze: non possiamo sedere a terra e veniamo multati nei nostri pacifici momenti di aggregazione serale. Noi giovani non siamo una minaccia per la città. L'amministrazione comunale fino ad adesso ha dimostrato di voler sviare il confronto con la  comunità studentesca. Ci aspettiamo che le nostre azioni possano aprire la strada al confronto. Gli studenti sono una ricchezza aggiunta alla nostra città e la Mattonaia potrebbe essere un luogo adatto per tutti noi".

Le rivendicazioni degli studenti non si fermano però qui. La campagna vede infatti un ampio fronte di contrattazione anche con l'Ateneo. "Da rappresentanti degli studenti - dichiara Sasha Grassini coordinatore dell’Unione degli Universitari di Pisa - denunciamo già da anni il gravoso problema degli spazi nella nostra università. Le nostre aule sono in molti casi affolatissime, mancano di una capienza adeguata per ospitare gli studenti durante le lezioni. Dati alla mano a fronte di più di 50mila studenti sono garantiti neanche 1400 posti studio contando tutti quelli messi a disposizione dal sistema bibliotecario di Ateneo nei vari poli e le aule studio, a volte nulla di più di un corridoio con qualche tavolo e sedia. La situazione diventa ancora più gravosa nei fine settimana, il sabato e la domenica migliaia di studenti si riversano in centro alla ricerca di un banco su cui studiare ma solo pochissime strutture continuano a garantire questo servizio".

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