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Cronaca

Tabagismo: un convegno per una nuova prospettiva di cura

Smettere di fumare con la citisina ed un rinnovato approccio alle cure insieme a farmacista e medico. Da Pisa parte l'innovazione per il contrasto alla dipendenza da tabacco

Nel mondo muoiono oltre 600 persone ogni ora per colpa del fumo. In media la vita si accorcia di 15 anni. In Italia risulta fumatore circa il 20-22% della popolazione italiana. Questi dati, rispettivamente dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Istituto Superiore di Sanità italiano, danno un breve spaccato di quello che è il tabagismo, cioè la dipendenza da fumo, la prima causa di 'morte evitabile' al mondo.

Su questo tema, da un'idea dell'attore e farmacista Renato Raimo, si terrà l'11 giugno al Bastione Sangallo il convegno (libero e aperto a tutti, dalle 9 alle 13) 'Tu a che favola credi?' allo scopo sia di sensibilizzare al problema, sia per diffondere le ultime conoscenze in materia, specie sulle nuove prospettive di cura. In particolare un'opportunità ancora poco conosciuta in Italia riguarda la preparazione galenica basata sulla citisina, sostanza estratta dal maggiociondolo, una pianta diffusa anche sul territorio nazionale.

"E' da un anno che preparo questo progetto - spiega Raimo - esercito la fitoterapia e questa è una possibile via di cura molto sottovalutata. La citisina è disponibile in Italia solo per preparazione magistrale, solo cioè con la prescrizione del medico. Il medicinale può essere personalizzato proprio per l'attività di preparazione galenica, che è insita nella professionalità del farmacista. Ha grandi benefici e costa meno. Si può così riaffermare anche il rapporto di collaborazione medico-farmacista, con il primo che dirige ed il secondo che specifica le necessità utili al paziente".

Nel dettaglio il farmaco galenico si assume in capsule per 25 giorni, a dosi decrescenti. Un ciclo di terapia costa 35 euro, "ben 12 volte meno della vareniclina e 6 volte meno dell'ibuproprione" aggiunge Raimo. Queste altre due sostante sono infatti alla base, insieme ai sostituti nicotinici, delle linee di terapia attualmente previste per il trattamento medico del tabagismo. Farmaci da banco, che gravano sulle tasche dei pazienti.

La Toscana nella lotta al fumo è da tempo un'avaguardia nazionale, ed in particolare lo è il Centro per lo studio ed il trattamento del tabagismo alla U.O. di Pneumologia dell'Aoup. Fu qui infatti che negli anni '90 furono sperimentati per primi in Italia i cerotti antifumo. Il dottor Francesco Pistelli spiega il trattamento e la sicurezza medica della citisina: "In realtà non è niente di nuovo, è la base della stessa vareniclina attualmente usata. Il trattamento è medicinale e comportamentale, ci sono ormai evidenze scientifiche circa i risultati che può portare".

L'obiettivo del convegno è promuovere un nuovo approccio, per introdurre nelle linee di trattamento la citisina e valorizzare il coordinato lavoro di medico e farmacista. "Il tabagismo stesso è stato riconosciuto solo nel 2005, proprio dalla Toscana, come attività patologica inserita nel sistema sanitario. La Regione ha 26 centri antifumo, siamo quindi un contesto sviluppato. Con l'attuale procedura si può già accedere al percorso con l'impegnativa del medico di famiglia. Sono di base 8 visite, le prime 5-6 in 3 mesi. Ogni settimana facciamo 4 nuove valutazioni per altrettanti nuovi pazienti".

Per smettere di fumare, oltre a questa nuova possibilità, è comunque sempre necessario l'impegno del paziente. Impegno che può fare del bene non solo a lui, ma alla collettività. Quanto affermato deve essere infatti calato nel contesto generale dell'assistenza del servizio sanitario. "Avere meno malati e complicanze per il fumo - afferma l'assessore Sandra Capuzzi - porta anche ad un alleggerimento del carico assistenziale per medici ed ospedali, con quindi minori costi sociali ed economici per famiglie e strutture sanitarie. Si tratta di avere quindi benefici di lungo periodo. Porterò queste idee in Regione e, perché no, a livello nazionale".

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