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Cronaca Ospedaletto

Tagli poste, 5 mila firme contro lo spostamento della sede Ospedaletto

Continua la mobilitazione in difesa degli uffici e del Cmp di Ospedaletto. Il Pd pisano chiede che l'azienda si riunisca ad un tavolo provinciale con le istituzioni e i sindacati

Continuano le mobilitazioni e proteste per la chiusura degli uffici postali della Provincia e il possibile trasferimento della sede Ospedaletto, dove sono rischio 130 posti di lavoro. Il Partito democratico pisano ribadisce le sue posizioni, denunciando il comportamento poco corretto e la scarsa comunicazione di Poste italiane.

"Anche qualora fossero confermate ufficialmente, le poche correzioni apportate da Poste, al piano di tagli e chiusure in provincia di Pisa, non sono sufficienti. E non bastano a cambiare il nostro giudizio, che resta negativo - fanno sapere Olivia Picchi e Francesco Nocchi dal Pd pisano - Nonostante la fortissima mobilitazione di questi mesi, che ha coinvolto il territorio a tutti i livelli e ben al di là delle appartenenze politiche, nessuna delle questioni centrali è stata risolta".

"Poste va avanti con l'approccio unilaterale - spiegano dal partito -  limitandosi a comunicare decisioni già prese e rifiutando ogni confronto. Non è accettabile che continui a ignorare la richiesta di sindacati e istituzioni locali di aprire un tavolo provinciale, in cui venga discussa la riorganizzazione del servizio. Poste è un'azienda pubblica e deve delle risposte ad una richiesta legittima che gode del pieno consenso dei cittadini, i quali hanno diritto ad avere certezze di medio-lungo periodo.

"Molti sindaci hanno già preso contatti con le banche per avere informazioni sul trasferimento dei conti di quei cittadini che rimarranno sprovvisti del servizio. Nessuna risposta nemmeno sull'inspiegabile decisione di smantellare il Centro di Ospedaletto - concludono dal Pd - una struttura nuova, un riferimento per tutta la Toscana costiera, su cui sono stati investiti 10 milioni di euro, con 130 lavoratori che adesso rischiano di perdere il posto. Ma anche su questa vicenda faremo di tutto affinché non cada il silenzio. Intanto manteniamo alto il livello della mobilitazione e andiamo avanti con la nostra raccolta di firme, che ha già ricevuto oltre 5 mila adesioni".

 

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