Agenti della Penitenziaria positivi nel carcere Don Bosco, Sappe: "Tamponi anche in assenza di sintomi"
Il sindacato di Polizia Penitenziaria chiede di sottoporre a tampone gli agenti in servizio. Sulla stessa linea anche il consigliere regionale Fdi Marcheschi
"Si chiede di valutare la possibilità di adottare, quanto prima, provvedimenti finalizzati a sottoporre al tampone, per l'accertamento di eventuale infezione da Coronavirus, tutti gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria, come già avvenuto per il sanitario, anche in assenza di sintomi. Tale misura potrà garantire maggiore sicurezza e serenità a tutti coloro che svolgono un servizio essenziale per la comunità e per tutto il Paese".
E' quanto chiedono dalla segreteria toscana del Sappe, il Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria, in una lettera inviata al governatore Enrico Rossi in relazione all'emergenza Covid-19 nelle carceri della regione.
Nella lettera il Sappe sottolinea che il personale di Polizia Penitenziaria che opera negli istituti penitenziari della regione, "in considerazione della specificità del lavoro che svolge, è ad alto rischio di contagio, anche e soprattutto per i pochi dispositivi di protezione individuali in possesso".
Il Sappe porta anche l'esempio del carcere Don Bosco di Pisa, sottolineando come sia "oramai noto che ci sono diversi colleghi risultati positivi al Covid-19. Tale ultima situazione ha accresciuto ancora di più le preoccupazioni del personale di Polizia Penitenziaria e dei loro familiari".
A supporto del sindacato anche il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Paolo Marcheschi: "Il governatore Rossi e l'assessore Saccardi devono ascoltare i ripetuti appelli del personale di polizia penitenziaria e dotare gli agenti degli istituti penitenziari di mascherine idonee per proteggerli dal possibile contagio da Covid-19 e proteggere così anche le loro famiglie. Fondamentale poi sottoporre al tampone, per l'accertamento di eventuale infezione da Coronavirus, tutti gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria, come già avvenuto per il sanitario, anche in assenza di sintomi".
"Il personale di Polizia Penitenziaria, in considerazione della specificità del lavoro che svolge, è ad alto rischio di contagio, anche e soprattutto per i pochi dispositivi di protezione individuali in possesso" aggiunge Marcheschi.