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Cronaca

Università, nuovo Statuto: il Tar respinge la richiesta del Ministero

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha detto no alla richiesta di tutela cautelare presentata dal Miur: in attesa del giudizio di merito, può dunque proseguire il percorso di attuazione della Carta fondativa dell’Ateneo

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana ha respinto, con Ordinanza del 30 maggio 2012, la richiesta avanzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di sospendere in via cautelare alcune disposizioni del nuovo Statuto dell’Ateneo. La decisione è stata motivata dal fatto che “non appare sussistere il pericolo di un danno grave e irreparabile derivante dall’esecuzione dei provvedimenti impugnati”.

Nel prendere atto con soddisfazione del provvedimento, il rettore Massimo Augello e il prorettore per gli Affari giuridici Francesco Dal Canto hanno commentato che, in attesa del giudizio di merito, che potrebbe arrivare nel giro di qualche mese, l’ordinanza legittima l’Università, sgombrando il campo dall’incertezza derivante da una possibile sospensione dell’efficacia delle norme, a proseguire per la strada già avviata con riguardo al programma di attuazione dello Statuto.

Ripercorrendo la vicenda, l’Università di Pisa, recependo la legge n. 240 del 30 dicembre 2010, aveva provveduto a elaborare e approvare il nuovo Statuto, che era entrato in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 6 marzo 2012. Il MIUR aveva avanzato alcuni rilievi critici al testo, opponendosi in particolare alla scelta di designare con il metodo elettivo alcuni rappresentanti del Consiglio di Amministrazione e di attivare le commissione paritetiche docenti-studenti nei corsi di studio. Di fronte alla volontà dell’Ateneo di tenere ferma la sua posizione sui punti contestati, il Ministero aveva presentato ricorso al TAR Toscana, chiedendo la sospensione delle norme contestate in via cautelare.

Ora, in attesa del giudizio di merito, la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale rafforza la decisione di mantenere fede al programma di attuazione dello Statuto che proprio nelle prossime settimane vedrà l’elezione dei direttori dei nuovi dipartimenti.

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