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Teatro Rossi, dubbi sul recupero: "I soldi per partire ci sono, non la volontà politica"

L'associazione Teatro Rossi Aperto spiega l'attuale situazione di stallo: a 5 anni dall'avvio dell'esperienza la Regione ha destinato 100mila euro per la messa in sicurezza, ma i lavori non partono

La porta per un definitivo riconoscimento dell'esperienza del Teatro Rossi Aperto, dopo 5 anni e circa 600 iniziative, sembra aperta. Sembra, perché i 100mila euro disposti dalla Regione Toscana, lo scorso luglio, per ottenere con dei primi lavori l'agibilità dello stabile, sono ancora fermi in un cassetto. Così le attiviste dell'associazione hanno voluto ricordare alle istituzioni, nei giorni del quinto anniversario della riapertura, quanto è stato fatto e quanto ancora si potrebbe fare, se solo si rispondesse in modo chiaro ad una domanda: "Il Teatro Rossi si recupera sì o no?".

"Dopo mesi e poi anni di trattative ed apertura al dialogo - ha affermato Marica Setaro - ancora non ci è stato risposto. Tante pacche sulle spalle per il nostro lavoro e proclami, ma poi solo rimpalli fra la proprietà del Demanio, i vincoli della Soprintendenza e l'amministrazione comunale. Non è bastato che si presentasse un progetto dettagliato, fatto gratuitamente da stimati e competenti professionisti del territorio. E' tutto pronto, i soldi ci sono per partire con uno step 0 per sistemare gli impianti ed avere agibilità, ma siamo sempre al 'devo rileggere le carte'. Abbiamo sempre chiesto l'apertura di percorsi di trattativa, non ci piace stare nelll'illegalità, ma che non sia un pretesto per l'invisibilità. Non vorremmo fra due mesi finire nei balletti della campagna elettorale".

Il progetto è pensato per un recupero a tappe. I 100mila euro sarebbero usati per gli impianti e la primaria messa in sicurezza, per poi proseguire con una fase uno che, una volta completa e con totali circa 500mila euro, porterebbe ad una ristrutturazione funzionale su base moderna, utile per 99 posti a sedere. "Abbiamo fatto da coordinamento fra enti - ha spiegato Sandra Burchi - fra pause e ripartenze del dialogo, in cui abbiamo sempre creduto. La qualità è riconosciuta da tanti enti, tanti pezzi di città ci apprezzano e l'apertura della Regione è stato un passo importante. Ora però non possiamo gestire uno spazio che poi risulta chiuso, a causa della non esecuzione dei lavori. A dicembre scade il finanziamento e non abbiamo più colloqui da un mese e mezzo. Le istituzioni devono farsi sentire".

La preoccupazione è reale per chi vive il Teatro Rossi Aperto, così come la sensazione di essere chiusi fra burocrazia e disinteresse. Quasi per esorcizzare questa paura ecco che la festa del quinto compleanno si chiama 'T.R.A.nelli', ciclo d'incontri, musica e spettacoli dal 26 al 30 settembre. Ad aprire la rassegna 'Dell'abbandono (Ernesto rimane)', adattamento dello spettacolo del laboratorio permanente principianti seguito da Daniela Scarpari: "Il tema è a noi caro, molto legato a questo spazio. Restituiremo all'assemblea un anno di lavoro, con la rivisitazione di Pollicino che racconterà insieme la sua storia e quella del teatro".

Vedi tutto il programma di 'T.R.A.nelli'

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