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Cronaca

Toscana Pride, Confesercenti: "Sarà penalizzato il commercio"

L'associazione appoggia lo scopo della manifestazione, ma critica la data: "E' il giorno della partenza dei saldi, in un sabato pomeriggio"

Confesercenti non è contenta del giorno scelto, il 6 luglio, per il Toscana Pride a Pisa. "Purtroppo ci risiamo - commenta il presidente area pisana Luigi Micheletti - l'ennesima manifestazione che bloccherà il centro cittadino e per la quale è stato scelto il sabato pomeriggio. Tra l'altro è quello che segna il via ufficiale ai saldi estivi. Tutto questo senza minimamente porsi il problema di consultare le associazioni di categoria".

"Ovviamente la questione è totalmente diversa rispetto a Canapisa - precisa Micheletti - visto che nel merito le due manifestazioni sono diametralmente opposte. Quella di sabato da parte nostra è totalmente condivisibile e trova il pieno sostegno. Nel merito, però, non nella forma. Forma vuole dire un corteo, previsto di 10mila persone, che di fatto renderà inaccessibile il centro commerciale della città. Partendo dalla stazione e poi snodandosi sui lungarni, è del tutto evidente che non favorirà certo l’accesso alle attività commerciali nel primo giorno di saldi estivi".

Il presidente parla ancora di "mancanza di dialogo" con Prefettura e Questura: "Così come era successo per Canapisa, la scelta di date, orari e percorsi di manifestazioni o cortei non vedono mai coinvolte le associazioni di categoria. I commercianti, insomma, vengono a conoscenza di provvedimenti che incidono sulle proprie attività dai giornali". Conclude Francesco Mezzolla, responsabile centro storico: "Sembra che le manifestazioni vengano organizzate scientemente nei giorni in cui gravita un po’ più di gente del normale in città. E' come se ci fosse un esperto di marketing che dice che a farle di sabato non si sbaglia mai. Gioco del Ponte, Toscana Pride, Canapisa e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente nel merito si tratta di eventi completamente diversi e, per quanto ci riguarda a parte Canapisa, tutti degni di rispetto ed importanti per la città. Ma nei fatti il commercio è il settore che paga il conto più salato in queste circostanze con le associazioni che subiscono le decisioni senza essere mai interpellate".

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