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Cronaca Centro Storico / Via Santa Maria

Trovatelli, Una città in comune: "Come intende muoversi il nuovo sindaco?"

Dalla lista civica guidata da Ciccio Auletta viene sollevato nuovamente il problema dell'abbandono della struttura e della svendita dell'immobile

"Cosa ne sarà dello Spedale dei Trovatelli? Come intendono muoversi il nuovo sindaco e e la sua maggioranza?".

Sono le domande che si pongono da Una città in comune preoccupati del futuro del complesso che si affaccia su Piazza dei Miracoli.
"Lo chiediamo anche perché di recente è stata lanciata la campagna per segnalare l'edificio tra i Luoghi del Cuore del Fondo Ambiente Italiano. Abbiamo spesso criticato il FAI per l'uso disinvolto del lavoro gratuito (il volontariato) nel settore dei beni culturali, ma ci pare un'iniziativa importante per tutelare questo edificio storico - sottolineano da Ucic - fondato nel XV secolo, lo Spedale dei Trovatelli è di proprietà dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e nel Dopoguerra è stato sede della prima Scuola di Farmacia dell’Università di Pisa, direttore Giuseppe Orosi, dismessa nel 1961. Nonostante ciò, da anni giace in totale abbandono, semplicemente transennato per proteggere i passanti da crolli dell'intonaco affrescato di facciata o dei cornicioni. Dopo una serie di aste andate deserte, il complesso rischia adesso di passare al costruttore Madonna grazie a una cifra (7.250.000 euro) pari a un terzo del valore stimato del bene (€ 24.000.000)".

"I Trovatelli, data la loro posizione al termine di via Santa Maria e su Piazza del Duomo, potrebbero rappresentare un ottimo punto di aggregazione per cittadini e turisti, magari ospitando un piccolo museo della struttura e della storia della medicina, come era fino a qualche anno fa con l'esposizione degli antichi ferri chirurgici - proseguono da Una città in comune - a noi piace pensare una rigenerazione urbana che soddisfi i bisogni reali della cittadinanza preservando i beni comuni, invece si dice che il grande complesso architettonico diventerà un albergo di lusso oppure una residenza sanitaria per ricchi oppure un centro commerciale... Non c’è un'idea precisa, se non lo sfruttamento economico e, in questo senso, la 'valorizzazione' del patrimonio culturale che oggi va tanto di moda".

"Un altro pezzo di 'pisanità', che oggi cade a pezzi, rischia di trasformarsi in un resort o in un ospizio privato di lusso - concludono - cosa ne pensano i nuovi amministratori? Intendono continuare ad assistere alla continua svendita del patrimonio storico-artistico cittadino o preferiscono intervenire sull’Azienda Ospedaliero-Universitaria?".

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