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Ex asilo di via Coccapani: "L'immobile sia destinato all'accoglienza di minori stranieri"

E' la proposta di Ucic-Prc che chiede di togliere la struttura dal Piano di alienazioni comunale insieme a palazzo ex Telecom

Togliere dal piano di alienazioni l'ex asilo comunale di via Coccapani per farne un centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. E' questa la proposta avanzata dal gruppo consiliare di Ucic-Prc. "La maggioranza che amministra questa città - afferma il consigliere di Ucic-Prc, Ciccio Auletta - ha messo in vendita questo bene da diversi anni, tuttavia non è riuscita a venderlo. Oggi la struttura risulta pertanto abbandonata e degradata. Noi pensiamo invece che debba essere restitutita alla città". Da qui la proposta. "A Pisa - continua Auletta - manca una struttura per accogliere bambini stranieri non accompagnati, un fenomeno connesso a quello migratorio e che purtroppo cresce sempre di più anche in città. Noi pensiamo che l'immobile possa essere riutilizzato per questi scopi".

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Dal 2010 la struttura di via Coccapani è inserita all'interno del Piano di alienazioni comunale che, allo stato attuale, conta 131 immobili in vendita per un importo valore di quasi 65 milioni di euro. L'edificio ha un valore di mercato stimato in 1 milione e 652mila euro ed è formato da due piani per una superficie totale di 1263 metri quadrati. Il piano terra dell'edificio è stato utilizzato come asilo fino al 2014 mentre il primo piano è stato utilizzato finon al 2011 come deposito elettorale. Da settembre 2014 lo stabile risulta inutilizzato.

Ucic-Prc chiede che venga escluso dal Piano di alienazioni anche il palazzo ex Telecom, in piazza Facchini, fino a poco tempo fa sede degli uffici comunali. "Da un anno e mezzo - afferma ancora Auletta - la struttura è stata al centro di 5 bandi andati deserti, mentre gli spazi per gli uffici comunali sono stati ridotti mettendo in difficoltà il personale o trovando soluzioni non adeguate e provvisorie come alla Sesta Porta. Chiediamo che anche questo immobile in centro città venga utilizzato per altri scopi. L'amministrazione ha un piano faraonico di vendite: nell'ultimo anno erano stati messi a bilancio 14 milioni di euro, ma solo 500 mila di questi sono effettivamente entrati nelle casse del Comune. A questo si aggiunge che gli edifici abbandonati sono sempre un costo per il comune visti i continui interventi di pulizia e bonifica, e non una risorsa come, invece, dovrebbe essere".

Infine la denuncia. "Nel mese di febbraio - conclude Auletta - abbiamo depositato queste due proposte di delibra consiliare che ad oggi, però, non sono neanche state discusse in Commissione per la mancanza dei relativi pareri tecnici. Abbiamo sollecitato in tutti i modi e in tutte le forme il rispetto del testo unico degli enti locali che prevede il diritto dei consiglieri comunali di poter presentare degli atti deliberativi, ma tutto è stato fino inutile senza esito. Due settimane fa, alla luce di questa grave latitanza dell’amministrazione, abbiamo scritto al prefetto perché intervenga presso il Comune affinchè sia garantito questo diritto per il nostro gruppo consiliare come per tutti gli altri gruppi, ma non abbiamo ad oggi ricevuto risposta".

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