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Cronaca

Emergenza abitativa, Ucic-Prc: "Stop alla speculazione dei grandi proprietari immobiliari"

Partendo dagli edifici di proprietà Pampana il gruppo consiliare arriva a chiedere la requisizione degli alloggi sfitti: "Migliaia di metri quadri abbandonati e tasse non pagate. Il Comune non è in grado di controllare"

"Pampana: tra rendita e mattone. Una speculazione tutta pisana". E' questo il titolo del dossier curato da Ucic-Prc e presentato, insieme ai movimenti per la casa e all'Unione Inquilini Pisa, in una conferenza stampa che si è svolta questa mattina, mercoledi 12 ottobre, in via Vespucci, di fronte al Palazzo del proprietario immobiliare. "54 appartamenti lasciati in stato di abbandono da vent'anni - ha detto Ciccio Auletta, di Ucic-Prc - e che potrebbero rappresentare una soluzione per le tante famiglie che si trovano in emergenza abitativa. La dimostrazione che a Pisa le case ci sono ma si tengono sfitte per tenere alti i prezzi degli affitti".

Il dossier prende in considerazione tre delle proprietà immobiliari di Pampana: l'omonimo palazzo di via Vespucci-Puccini, le palazzine di via Marsala e i ruderi su Lungarno Galilei. "Oltre a lasciare vuoti e nel degrado migliaia di metri quadri - ha continuato Auletta - quello che è uno dei più grandi proprietari immobiliari della nostra città non paga nemmeno le tasse. In questi anni il nostro gruppo consiliare ha fatto diverse interrogazioni e dalle risposte ottenute emerge con chiarezza che Pampana non è in alcun modo in regola con il pagamento delle imposte nei confronti del Comune per nessuno dei tre immobili. Ma quello che è ancora più scandaloso è che il Comune, nonostante una nostra esplicita richiesta fatta ormai due anni fa, non è in grado di determinare la cifra esatta che gli deve Pampana e, di conseguenza, non può fare 'ingiunzioni di pagamento' costringendolo così a pagare".

"Se andiamo a vedere la situzione specifica dei tre immobili - continua Auletta - notiamo particolari molto interessanti. Ad esempio che per il palazzo di via Vespucci si passa agevolmente dalla dichiarazione di agibilità a quella di inagibilità e viceversa, nonostante negli anni non siano stati effettuati interventi di nessun tipo: un 'escamotage' che ha permesso a Pampana di pagare solo il 50% delle tasse che riguardano Ici e Imu. C'è poi il caso degli edifici 'fantasma' di via Marsala in cui l'intero complesso, oltre ad essere stato costruito in violazione delle norme urbanistiche, addirittura non risulta inserito nelle mappe catastali. Infine per il rudere sul Lungarno, oltre ad Ici e Imu, che stando agli accertamenti fatti dall'Assessorato al Bilancio non sarebbero state interamente pagate, manca anche il pagamento del suolo pubblico per le transenne presenti sulla strada: già nel 2014 avevamo accertato che Pampana doveva al Comune oltre 200mila euro".

Il gruppo consiliare ha quindi avanzato alcune proposte. "La prima - conclude Auletta - è quella di proporre a Pampana e agli altri proprietari immobiliari di mettere gli alloggi sfitti sul mercato attraverso l'Agenzia Casa. Se questa proposta dovesse essere rifiutata allora si potrebbe procedere alla requisizione degli immobili per far fronte all'emergenza abitativa, così come tra l'altro previsto dalla legge. Chiediamo poi di quantificare tutti i crediti che il Comune ha nei confronti dei grandi proprietari immobiliari e più controlli sulle dichiarazioni di inagibilità degli alloggi sfitti: una proposta fatta già due anni fa e che nonostante fosse stata approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale non è mai stata attuata. Infine di cambiare la previsione urbanistica per quanto riguarda la zona del rudere sul lungarno, destinandola ad area verde".

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