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Cronaca

Un pronto soccorso a misura di paziente: anche a Cisanello l'indagine della Scuola Sant'Anna sul gradimento

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Anche il nuovo Pronto Soccorso di Cisanello sarà oggetto dell’indagine del MeS, il Laboratorio di Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, commissionata dalla Regione Toscana e che scatterà lunedì 3 ottobre per saggiare l’indice di gradimento dei pazienti rispetto alle strutture di emergenza-urgenza toscane. L’attesa, il comfort, l’accoglienza, la qualità dell’assistenza ricevuta e la professionalità delle equipe sanitarie al centro del questionario, composto in tutto da 30 domande, cui gli utenti dovranno rispondere in forma anonima, fornendo così indicazioni utili su eventuali criticità e anche suggerimenti per apportare dei miglioramenti.

Con il nuovo DEA-Dipartimento di emergenza-accettazione dell’Aoup, entrato in funzione l’8 dicembre scorso, all’ospedale di Pisa molte cose sono cambiate nell’operatività del Pronto Soccorso. Spazi molto più estesi, contiguità e integrazione fra reparti affini, dotazione tecnologica all’avanguardia, braccialetti di riconoscimento per i pazienti con informazioni in tempo reale sull’iter diagnostico di ciascuno, hanno permesso di migliorare le funzionalità di una struttura che si appresta a raggiungere il traguardo dei 100mila accessi annui. Restano tuttavia dei margini di miglioramento sui tempi di attesa. Così ad esempio anche il Pronto Soccorso pisano è stato inserito nel progetto sperimentale regionale Net-VisualDea per migliorare il flusso dei pazienti fra pronto soccorso e aree di degenza (Medicine generali), tramite una tabella che riporta in tempo reale le dimissioni per ciascun reparto (stato di occupazione dei posti letto), dando così la possibilità di intervenire tempestivamente sulle criticità e su eventuali colli di bottiglia.

A questo si aggiunge l’indagine del MeS sulla soddisfazione dell’utenza, che sarà uno strumento in più per migliorare le performance dei pronto soccorso. A un campione di 30.000 pazienti sarà inviato a casa per posta un questionario da compilare e restituire con busta preaffrancata. Se il destinatario preferisce rispondere per telefono, potrà chiamare il numero dedicato indicato nella lettera per lasciare i propri riferimenti: un ricercatore del MeS lo contatterà per l’intervista telefonica. In alternativa, il paziente potrà compilare il questionario su Internet, secondo le modalità indicate nella lettera recapitata a domicilio. “Dal 2005 la Regione Toscana, tramite il MeS, svolge indagini per rilevare l’esperienza e il grado di soddisfazione dei pazienti – ha dichiarato l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Vogliamo ascoltare la voce del cittadino, per rendere più efficace l’assistenza. I risultati di queste indagini sono molto utili per conoscere il punto di vista dei pazienti sulla qualità dei nostri servizi sanitari, e per individuare meglio quali aspetti dell’assistenza siano soddisfacenti e quali dovrebbero invece essere migliorati. I principali risultati vengono utilizzati come indicatori che alimentano in modo sistematico il sistema di valutazione della performance delle aziende”.Pronto Soccorso ospedale Cisanello

Il questionario si chiude con uno spazio aperto, in cui inserire commenti e opinioni. La novità rispetto alle indagini svolte negli anni precedenti consiste nel fatto che i cittadini potranno continuare a far sentire la loro voce anche dopo la chiusura del sondaggio (che durerà circa un mese e mezzo): da dicembre verrà infatti attivato un sito Internet che diventerà un canale di comunicazione aperto e accessibile a tutti.

“Utilizzando i dati a sostegno delle scelte manageriali – osserva Sabina Nuti, direttore del MeS – le aziende possono accentuare la capacità di ascolto dei bisogni dei cittadini e rendere quindi l’offerta dei servizi più centrata sui pazienti, anziché sulle esigenze dell’organizzazione interna. Questa opportunità può essere sfruttata al meglio se i dati, anziché rimanere chiusi nel cassetto dei manager, vengono diffusi tra gli operatori professionali, che hanno modo così di rivedere le modalità di erogazione delle prestazioni e di migliorare la comunicazione con il paziente”.

I dati verranno trattati nel più assoluto rispetto della privacy. Ad essi avranno accesso esclusivamente i ricercatori che condurranno l’indagine e i risultati verranno resi noti in forma rigorosamente anonima e aggregata. Sarà quindi impossibile risalire alle singole persone che hanno partecipato all’indagine. Le informazioni raccolte verranno conservate per il tempo strettamente necessario allo studio e immediatamente dopo verranno eliminate.

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