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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Pontedera / Viale Rinaldo Piaggio

Pontedera: nasce il primo veicolo alimentato ad ammoniaca

Il progetto è stato realizzato da Pont-Tech: l'ammoniaca permette di avere un mezzo a zero emissioni visto che ciò che viene rilasciato nell'aria consiste in vapore acqueo e ossidi di azoto

Prima prova su strada stamattina a Pontedera del prototipo che è stato realizzato nell’ambito del Progetto SAVIA (Sistema di Alimentazione di Veicoli a Idrogeno e Ammoniaca). Il progetto ha portato alla realizzazione di un veicolo ibrido dotato di un “range extender” alimentato ad ammoniaca liquida installato su di un autocarro da 35 q.li di PTT allestito con vasca portarifiuti e volta bidoni adatto in particolar modo alla raccolta porta a porta. Pont-Tech è la capofila del progetto finanziato dalla Regione Toscana, a cui partecipano Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna e un pool di imprese (EDI Progetti, ACTA e BIGAS).

Il progetto SAVIA (Sistema di Alimentazione di Veicoli a Idrogeno e Ammoniaca) è nato nel 2009 con l’obiettivo di realizzare il prototipo di un generatore di energica elettrica basato su un innovativo motore endotermico che utilizza come combustibile l’ammoniaca liquida arricchita, in fase di iniezione indiretta, di circa 5% di idrogeno. L’idrogeno necessario alla combustione viene ricavato dalla decomposizione termica dall’ammoniaca stessa tramite uno speciale catalizzatore appositamente realizzato nell’ambito del progetto.
Il motore ad ammoniaca è direttamente collegato a un generatore elettrico tradizionale e installato a bordo di un veicolo elettrico-laboratorio. L’idea è quella di far funzionare il generatore da un sistema di ricarica delle batterie che funziona anche durante il moto del veicolo stesso.

La prima fase del progetto ha riguardato l’acquisizione del veicolo e lo studio del layout complessivo dell’intero sistema a bordo del mezzo a cui ha fatto seguito la fase di assemblaggio con la componentistica specifica e la fase finale di testing e prove su strada.
Le modalità di stoccaggio dell’idrogeno sono sempre state considerate uno dei maggiori problemi per l’utilizzo a bordo di veicoli a causa dell’elevatissimo volume specifico dell’idrogeno, ma lo stoccaggio sotto forma di ammoniaca risolve in parte questo problema aumentando notevolmente la densità energetica per unità di volume e permette di stoccare l’ammoniaca liquida a temperatura ambiente e a circa 8 bar in analogia a quanto attualmente avviene per il gpl.
L’ammoniaca risulta tossica in concentrazioni elevate e per questo motivo un intero obiettivo operativo all’interno del progetto è stato dedicato alla sensorizzazione del motore allo scopo di rilevare eventuali fughe o concentrazioni eccessive di ammoniaca allo scarico per una operatività in sicurezza del prototipo.

La scelta di realizzare veicoli per trasporto merci e persone con propulsione di tipo ibrido serie (veicolo elettrico alimentato da batterie, a loro volta caricate da un generatore in questo caso ad ammoniaca) permetterebbe di avere dei sistemi ZEV (“Zero Emission Vehicle”) dal momento che la combustione dell’ammoniaca restituisce come prodotti soltanto vapor d’acqua e ossidi di azoto facilmente abbattibili con tradizionali sistemi catalitici.

 

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