"L'obiettivo - spiega Manfredi - è quello di puntare sull'ospitalità d'eccellenza, mantenendo il bene in mani pubbliche". Costruita nel 1957, la villa del Gombo è stata utilizzata da tutti i presidenti della Repubblica fino alla metà degli anni '80 (da Gronchi a Pertini). Passata poi alla Regione Toscana, è stata in auge fino a qualche anno fa. Per due anni di fila vi ha trascorso le vacanze anche l'ex premier inglese Tony Blair.

Già da tempo San Rossore punta sulla ricettività e ha investito molto sul centro visite a scopi didattici e ambientali, ma il turismo a 5 stelle per ora è solo un miraggio. L'ente conta 30 dipendenti, nessuno dei quali formato per questo genere di servizi. "Intanto - dice Manfredi - proviamo a fare entrare la villa in circuiti internazionali, magari affidandosi ad aziende esterne, anche se sarà il parco a mantenerne la gestione esclusivamente in mano pubblica".

L'impresa non sarà facile perché i giardini appaiono secchi e ingialliti e la spiaggia davanti alla villa è completamente mangiata dall'erosione e ridotta a un fazzoletto di arenile, invaso dai detriti e schiacciato addosso a una duna.

"Il problema esiste - osserva Manfredi - e da tempo stiamo cercando di limitare i danni. Non é semplice, anche per un gioco di correnti marine che spingono verso nord, ovvero proprio verso il Gombo. I precedenti interventi a qualcosa sono serviti, benché non siano stati risolutivi. Ma non ci fermiamo, perché non ci dimentichiamo dell'ambiente, anzi vogliamo che sia il motore e la risorsa principale di un parco che sia apre ai visitatori". (Fonte Ansa)