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Economia

Imprenditoria: Pisa ottava in Italia per la crescita, ma non è tutto rose e fiori

Se i dati per quanto riguarda la crescita imprenditoriale fanno registrare nel 2014 un +1,1%, analizzando nel dettaglio i dati, grazie all'analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa, emergono elementi negativi

Con un +1,1% il sistema imprenditoriale pisano si piazza all’ottavo posto nazionale in termini di tasso di variazione delle imprese registrate. Un risultato nettamente superiore non solo a quello nazionale (+0,4%) ma anche regionale, dove la crescita si ferma al +0,3%. Sono 43.732 le imprese iscritte ai registri camerali a fine 2014, più del 2013 e ad un soffio dal record del 2011 (43.757).

Non c'è però da cantare vittoria. Solo un cauto ottimismo è infatti giustificato. Se infatti sono prevalentemente le imprese afferenti al commercio ambulante, per lo più in capo a soggetti stranieri, a spingere la dinamica di impresa (+13,3%), arretrano i settori con migliori prospettive di crescita, ma anche a maggiore intensità di capitale e di lavoro, come il manifatturiero (-0,5%). Non mancano, comunque, alcuni timidi segnali positivi, quali il contenimento delle cancellazioni (nel 2014 sono state 2.565 contro le 2.675 del 2013) e la crescita di alcune realtà legate al turismo come i ristoranti (+6,6%), le attività di alloggio (+6,7%) ma anche i pubblici esercizi (+1,2%).

Questo, in sintesi, quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa sulla dinamica delle imprese pisane nel 2014.

Continua la crescita delle Srl e della cooperazione, arretrano artigiane e società di persone
Si consolida la preferenza per forme di impresa più strutturate, scelte non solo per affrontare meglio il mercato, ma anche per intercettare incentivi pubblici ed essere attrattive per gli investitori. Segnano un +3,6% le società di capitale, con la consueta differenziazione tra le Srl (+3,8%) e le SpA, la cui gestione è più onerosa, (-3,9%). Cresce il fenomeno cooperativo (+3,3%) ed anche le ditte individuali avanzano (+0,8%). Flettono, invece, le società di persone (-0,7%) e le aziende artigiane (-0,5%): tipologie di impresa che da tempo stanno perdendo appeal.

Avanti gli stranieri, cedono il passo i giovani
A spingere la crescita del tessuto imprenditoriale pisano contribuiscono, anche quest’anno, le aziende condotte da stranieri (+8,9%). Le 5.308 unità gestite da stranieri rappresentano il 12,1% delle imprese con sede in provincia e portano Pisa in ottava posizione a livello nazionale in termini di incidenza. Calano, ma in modo più contenuto rispetto al passato, le imprese giovanili (-0,7%). Questa dinamica, tuttavia, è influenzata non tanto dalle cessazioni, quanto, forse soprattutto, dall’aumento dell’età degli imprenditori.

Avanti il terziario, soprattutto ambulantato e turismo
Ancora una volta i servizi (+2,0%,) e le utilities (+6,1%) trainano la crescita del sistema pisano mentre si contraggono industria in senso stretto (-0,5%), costruzioni (-0,5%) e agricoltura (-1,0%). All’interno dell’industria crescono tutti i principali settori di specializzazione, ad eccezione della meccanica (-1,9%).
Il settore servizi, per la sua variegata articolazione, deve essere analizzato puntualmente: in flessione il trasporto su strada (-2,2%), diretta conseguenza delle difficoltà del manifatturiero, e anche le attività immobiliari (-2,1%) a causa della 'crisi del mattone'. Per contro, cresce molto il commercio ambulante (+13,3%) a motivo, come si è detto, della ricerca di un’occupazione da parte di chi, soprattutto straniero, l’ha persa nel corso dell’anno. Sembrano aprirsi nuove opportunità nel settore turistico, dove crescono i ristoranti (+6,6%), le attività di alloggio (+6,7%) ma anche i pubblici esercizi (+1,2%).

Le imprese crescono nei territori a più alta vocazione imprenditoriale
Dei 37 comuni pisani, solo 10, per lo più di piccole dimensioni, hanno fatto registrare un saldo iscritte-cessate di segno negativo, mentre sono cresciuti significativamente i comuni più grandi, dove l’imprenditoria è più diffusa: Pisa (+218), Pontedera (+120), San Miniato (+51) e Santa Croce sull’Arno (+29).

“Nonostante la crescita del numero di imprese - afferma Pierfrancesco Pacini, presidente della Camera di Commercio di Pisa - il quadro è tutt’altro che sereno: la dinamica imprenditoriale continua ad essere condizionata dalle buone evoluzioni del settore degli ambulanti, che da solo non può certo risollevare le sorti dell’economia provinciale. Ciononostante non sono da trascurare altri segnali, come il rafforzamento del comparto turistico, che fanno pendere la bilancia verso un cauto ottimismo e ci responsabilizzano nel proseguire l’attività di sostegno alle imprese, soprattutto nella difficile fase di start-up. Lo sportello per l’avvio d’impresa, gestito dall’Azienda speciale ASSEFI, offre un nutrito programma di formazione manageriale e, nonostante i tagli alle risorse derivanti dalla riduzione del diritto annuale, la Camera di Commercio di Pisa proporrà anche quest’anno il bando per la concessione di contributi a fondo perduto per investimenti aziendali”.

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