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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Lavoro: a Pisa le imprese assumono, ma è difficile trovare il profilo ricercato

Un saldo positivo previsto per i primi tre mesi del 2017 tra i nuovi assunti e coloro che per vari motivi lasceranno il posto di lavoro. Assunzioni soprattutto nel settore dei servizi

Nei primi tre mesi del 2017 saranno 3.530 le assunzioni da parte delle imprese della provincia di Pisa a fronte di un numero di uscite (scadenza del contratto, pensionamento o altri motivi) che, invece, dovrebbe assestarsi a quota 2.310 per un saldo positivo per circa 1.200 unità. Si tratta di un buon risultato se si pensa che nel primo trimestre 2016 il saldo era di appena +190 unità.

Delle oltre tremila assunzioni previste a Pisa, 1.350 saranno ingressi di lavoratori dipendenti, 1.100 saranno interinali, 630 collaboratori coordinati e continuativi e 450 a partita IVA o occasionali. Il 36% delle assunzioni di lavoratori dipendenti riguarderà under 30 (contro una media nazionale del 34% e Toscana del 33%) mentre la quota di assunzioni in rosa sarà di appena il 16%. Queste sono alcune delle indicazioni che emergono dalle previsioni occupazionali delle imprese per il periodo gennaio-marzo 2017 contenuta nel Sistema informativo Excelsior: un’indagine che Unioncamere realizza in collaborazione con il Ministero del Lavoro e che oggi sono diffusi dalla Camera di Commercio di Pisa.

Lavoro a termine per i picchi di lavoro ma anche come banco di prova
Delle 1.350 assunzioni di dipendenti, 710 saranno a tempo determinato: uno strumento utilizzato non solo per far fronte a picchi di attività (nel 40% dei casi) ma anche, nel 28%, per valutare una futura assunzione stabile. Altri 580 ingressi in azienda avverranno invece in modo stabile (contratto a tempo indeterminato o di apprendistato).

Servizi, avanti tutta
Le assunzioni di lavoratori dipendenti saranno assorbite per due terzi dai servizi (900 ingressi) con al suo interno 300 assunzioni tra gli altri servizi (trasporti, editoria, telecomunicazioni, finanza, immobiliare, vigilanza, pulizie, ecc.), 210 per turismo-alloggio-ristorazione e 190 nel commercio. 180 saranno invece gli ingressi nelle costruzioni, 130 nelle altre industrie (alimentari, legno, chimica-farmaceutica-gomma-plastica, utilities, ecc.) e 100 nella metalmeccanica-elettronica.

Prevalgono le professioni del turismo e quelle altamente qualificate
Anche nei primi tre mesi del 2017 il gruppo professionale più numeroso, in termini di assunzioni programmate, è quello delle professioni qualificate nel commercio e nei servizi (300 assunzioni), seguito da tecnici e specialisti (260) e dagli operai specializzati che segnano 240 assunzioni. 250 saranno invece gli ingressi di figure non qualificate.
Nel dettaglio delle professioni, al primo posto (con 150 assunzioni, il 61% delle quali a termine), troviamo cuochi-camerieri-baristi seguiti ad un incollatura (130) dagli operai metalmeccanici-elettromeccanici. Con 110 assunzioni ciascuno troviamo poi il personale di segreteria e servizi generali ed i commessi nel commercio. Tra i profili più specializzati sono da segnalare gli 80 tecnici in campo informatico-ingegneristico e della produzione ed i 70 ingegneri e specialisti in discipline della vita.

Aumentano le difficoltà di reperimento
Se nei primi tre mesi del 2016 solo il 16% delle figure ricercate era di difficile reperimento, adesso questa quota sale al 26%. Un valore che, guardando i profili professionali richiesti, cresce all’aumentare della qualifica. Se infatti solo il 4% delle assuzioni di personale non qualificato sarà di difficile reperimento, la percentuale sale al 60% tra gli ingegneri e specialisti in discipline della vita e tra gli operai specializzati nell’edilizia. Anche il 39% dei posti offerti a tecnici amministrativi-finanziari-bancari non sarà facile da coprire.


“Pur in presenza di numerosi contratti precari - commenta il presidente della Camera di Commercio di Pisa, Valter Tamburini - la crescita della domanda di lavoro rappresenta senza dubbio un dato positivo anche se torna alla ribalta il problema del non sempre facile incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Per agevolare questo matching, la riforma delle Camere di Commercio ci ha assegnato la tenuta di una piattaforma dove le imprese possono mettere a disposizione, in modo del tutto gratuito, percorsi di alternanza scuola-lavoro e di apprendistato. La piattaforma, chiamata Registro Nazionale per l’alternanza scuola-lavoro, è però ancora poco utilizzata dalle nostre aziende. A mio avviso - conclude Tamburini - è necessario in primo luogo semplificare le modalità di adesione da parte delle imprese per poi passare ad una comunicazione più diffusa”.

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