rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Aumento dei canoni demaniali balneari, Confcommercio: "Rischiano centinaia di imprese"

La Giunta Regionale ha inviato ai sindaci revisori la proposta di legge di stabilità 2016 della Toscana dove è contenuto un sensibile aumento dei canoni demaniali marittimi. Il sindacato dei marittimi insorge: "E' una dichiarazione di guerra"

A rischio l'esistenza di centinaia di piccole imprese e migliaia di posti di lavoro. Sib Confcommercio Pisa è fermamente contraria alla prospettazione emersa dalla Regione Toscana, che in questi giorni ha presentato ai sindaci revisori la proposta della legge di stabilità 2016. Se le tasse per i cittadini non aumentano (niente maggiorazioni per Irpef, bollo auto, benzina e Irap) così non è per i canoni demaniali marittimi.

Chi ha in concessione una spiaggia attrezzata attualmente paga il 25% alla Regione della tassa che già si versa al Comune. La modifica, che poteva prevedere un rialzo fino al 300%, è stata aumentata al 100%. Le imprese pagheranno quindi la stessa cifra al Comune e alla Regione. Il gettito del bilancio conta di passare così da 2 milioni e 750mila euro a 10 milioni e 350mila euro.

La manovra è totalmente avversata dal sindacato balneari di Confcommercio Pisa. "Questa proposta - dichiara Fabrizio Fontani - non può non essere recepita che come una dichiarazione di guerra. E' un attentato compiuto alle spalle del sistema turistico balneare toscano, un tentativo di distruzione delle imprese balneari al quale ci opporremo in tutti i modi possibile".

Una proposta paradossale per il sindacato: "Sino a pochi mesi fa in campagna elettorale la Regiopne parlava di rilancio dell'economia, delle imprese e del turismo, predicava la concertazione e la condivisione con le associazioni di categoria, di punto in bianco adesso si viene a sapere che il consiglio regionale della Toscana starebbe pensando di quadruplicare l'imposta regionale sui canoni demaniali marittimi senza aver minimamente consultato o avvertito le categorie".

Uno scatto in avanti ingente. Spiega Fontani: "Due anni fa la Regione aveva aumentato l'aliquota di tale imposta del 10%, passando dal 15% al 25% rispetto al canone demaniale pagato allo stato e adesso si pensa di portarla dal 25% al 100% ossia di raddoppiare il canone statale. Un provvedimento assurdo, come dimostra il confronto con altre regioni italiane: la stessa aliquota in Emilia Romagna è al 5%, nelle Marche al 10%, in Liguria 10/25% per rendersi conto che questo provvedimento comporterebbe oltre ad una sperequazione, anche una oggettiva situazione di concorrenza sleale e di profonda ingiustizia creata paradossalmente dal governo regionale a discapito del proprio territorio e a vantaggio delle altre regioni".

Il sindacato balneari denuncia quindi una "scarsa considerazione del turismo balneare da parte della maggioranza di governo e del partito che ne è massima espressione. Per questo ci aspettiamo che i consiglieri regionali facciano una forte e decisa opposizione al provvedimento, mantenendo gli impegni e le promesse fatte in campagna elettorale e rispondendo ai territori per cui si sono impegnati".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aumento dei canoni demaniali balneari, Confcommercio: "Rischiano centinaia di imprese"

PisaToday è in caricamento