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Economia

Commercio, rallentano le esportazioni nel 2023: -4,5% per le aziende pisane

Frenano soprattutto i settori di cicli e motocicli, cuoio e calzature

Il 2023 ha visto rallentare l’export delle provincie di Lucca e Pisa, mentre Massa-Carrara ha segnato un aumento a doppia cifra grazie alla meccanica, il cui andamento è però fortemente legato al ciclo di fatturazione di grandi commesse. La Toscana, nello stesso periodo, è cresciuta del 5,6% grazie al forte sviluppo della farmaceutica e dell’anomala crescita della voce residuale merci di bordo, nazionali di ritorno e respinte.

Stabili, invece, le vendite all’estero dell’Italia nel suo complesso. L’arretramento dell’export ha colpito molti comparti tradizionali delle tre province anche se è importante sottolineare che alcuni venivano da un periodo di straordinaria espansione. Questi, in sintesi, i risultati dell’analisi dei dati Istat sul commercio internazionale elaborati dalla camera di Commercio delle Toscana Nord-Ovest e l’Istituto Studi e Ricerche (ISR).

"Ciò che emerge dall'analisi dell’andamento dell’export, al netto di alcune circostanze specifiche, non ci soddisfa appieno - afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest - Si tratta di un rallentamento non necessariamente legato a problemi specifici dei nostri territori ma che piuttosto riflette una situazione più ampia, con alcune difficoltà che coinvolgono le principali destinazioni delle nostre produzioni così come il fatto che in passato sono stati toccati valori record. Tuttavia il nostro impegno rimane quello di sostenere le imprese locali nella loro presenza sui mercati internazionali. Anche nel 2024, continueremo a offrire percorsi di accompagnamento all’export e contributi per partecipare a fiere internazionali".

La situazione nella provincia pisana

Il 2023 ha visto una flessione del 4,5% dell’export pisano rispetto all'anno precedente. Una caduta che, tuttavia, deve essere notevolmente ridimensionata considerando che il 2022 era stato il record da quando esiste la rilevazione. Nonostante questa contrazione, il valore assoluto delle esportazioni pisane ha superato i 3 miliardi e settecentomila euro di valore. Tutti i principali settori dell'economia pisana hanno subito una contrazione. In quelli legati alla moda, il pelli-cuoio ha subito una flessione del 9,7% nel 2023, riflettendo le sfide dell'industria conciaria sul fronte dei costi e della domanda. Anche le calzature hanno registrato una diminuzione dell'8,7% nelle esportazioni.

Tra i settori in difficoltà troviamo i cicli e motocicli che, pur mantenendo la prima posizione a livello provinciale con il 23% del valore complessivo delle merci esportate, arretrano del 4,6%. Anche la chimica ha subito una contrazione del -25,3%. Segnali positivi, invece, nella meccanica che ha mostrato una crescita del 2,3% e anche l'industria farmaceutica ha visto una crescita del 2%.

Nel 2023, nonostante il rallentamento, la Germania (-7,9%) rimane la principale destinazione con oltre mezzo miliardo di euro di merci esportate. La Francia, secondo mercato di sbocco, ha visto una flessione dell'1,5%. Austria, Romania e Turchia, hanno invece registrato una crescita. Al di fuori dell'Europa, gli Stati Uniti hanno registrato una diminuzione del 9,7%, mentre la Cina ha subìto una contrazione del 15%.

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