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Cantieri di Pisa: Galantini annuncia spiragli, ma la Cgil resta scettica

Secondo quanto affermato dal liquidatore ci sono diversi gruppi interessati all'acquisto: l'americano Bix in particolare sarebbe pronto a rilevare l'intero gruppo Baglietto

Ci sarebbe solo un gruppo americano interessato ad acquistare per intero Baglietto e che ha già messo per scritto la sua volontà di predisporre un piano industriale che preveda il rilancio dell'attività produttiva dei tre cantieri. Questo è ciò che ha sostenuto il liquidatore del gruppo ligure Federico Galantini, dopo l'incontro convocato oggi dal prefetto di Pisa tra il professionista, le istituzioni toscane, i sindacati e i lavoratori del cantiere pisano. Certo rimane aperta l'ipotesi di uno spezzettamento del gruppo con la vendita separata dei cantieri: in questo caso quello di Pisa avrebbe un valore di circa 13 milioni di euro.
"C'é l'interesse di una serie di soggetti: un gruppo Usa, due cinesi, un russo e un turco, ma per ora è presto per dire di più. Di sicuro valuteremo non solo le proposte economiche, ma anche i piani industriali" ha detto Galantini durante l'incontro.

Il gruppo americano, che potrebbe anche rilevare l'azienda al completo, sarebbe il gruppo Bix, impegnato per lo più nella costruzione di navi per la marina militare statunitense. "Purtroppo con la rinuncia di Effebi Overmarine - ha aggiunto Galantini - abbiamo perso un anno e ora stiamo ripartendo da capo".

Al commercialista la Cgil di Pisa ha chiesto di farsi da parte, accusandolo di conflitto d'interessi per essere socio dell'imprenditore francese Frey, garante del concordato fallimentare di Baglietto. Ma Galantini va avanti per la sua strada: "Non provo alcun imbarazzo per questa vicenda - ha spiegato - anche perché era nota a tutti e perfettamente trasparente. Anzi il mio rapporto fiduciario con Frey deve essere visto come ulteriore elemento di garanzia per i lavoratori, visto che proprio per questo lui fa da garante al concordato".

Ma è duro il commento del segretario della Cgil di Pisa Gianfranco Francese che esprime piena mancanza di sfiducia in Galantini. "Le parole di Galantini sui gruppi interessati all'acquisto? Sembravano una barzelletta, mancava solo l'italiano. Ma quello forse è lui, pronto a usare Pisa per dare risposte favorevoli alla Liguria" afferma Francese che aggiunge: "E' arrivata solo qualche risposta generica davanti alle nostre richieste di spiegarci di più e meglio lo stato delle trattative. Citare il presunto interesse di gruppi internazionali, senza specificare nulla di più sembra poco più che una barzelletta. La sensazione che abbiamo è che stiamo combattendo una partita molto complicata, quasi a mani nude, e che lui continui a usare Pisa per trovare soluzioni più congrue per dare risposte migliori al suo sistema di relazioni personali e professionali in Liguria, a portare a casa insomma il suo risultato che però non corrisponde agli interessi dei Cantieri di Pisa".

Il segretario Cgil Francese è perplesso anche sull'interesse americano. "Si tratta di un gruppo - dice - che costruisce navi militari e non yacht in vetroresina". Infine, sul ruolo del liquidatore, il leader pisano della Cgil ha risposto con sarcasmo: "Aspettiamo di vedere cosa accade all'assemblea straordinaria di giovedì per capire chi saranno gli interlocutori, ma adesso ci manca solo di vedere sindacati e lavoratori liguri fuori dalla Baglietto a manifestare solidarietà a Galantini per chiedere che rimanga al suo posto".

Dal canto loro le istituzioni pisane attendono di conoscere gli sviluppi futuri: "Quello di oggi - ha spiegato il sindaco Marco Filippeschi - è stato sostanzialmente un passaggio interlocutorio, con qualche elemento di chiarezza in più, ma non ancora sufficiente. Noi restiamo al fianco dei lavoratori e anche Galantini deve apprezzare la loro disponibilità di fare accedere eventuali potenziali acquirenti al cantiere, presidiato dall'assemblea permanente in vigore da quattro mesi, per fare le loro verifiche. Attendiamo anche l'esito dell'assemblea di giovedì per capire quali saranno gli interlocutori futuri. Ciò che interessa alla città di Pisa è che si arrivi a una soluzione, che garantisca i livelli occupazionali e la ripresa produttiva del sito industriale".

D'accordo anche il presidente della Provincia Andrea Pieroni: "Galantini ci ha parlato genericamente di interessi internazionali, ma senza approfondire lo stato di queste trattative. A noi interessano solo soluzioni che garantiscano la ripresa produttiva e salvaguardino l'occupazione".

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