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Economia

Chiusura attività: oltre 400 aziende hanno abbassato la saracinesca

Un bilancio preoccupante quello dei primi nove mesi del 2016 dove il saldo tra aperture e chiusure di attività di commercio, turismo e servizi vede una perdita di 203 imprese

Ben 412 aziende del commercio, turismo e di alcuni servizi sono state chiuse nei primi 9 mesi del 2016 nei comuni di Pisa, Cascina, San Giuliano, Pontedera, San Miniato, Volterra, Santa Croce, per una perdita netta di -203 imprese (+209 iscritte – 412 cessate). In pratica è chiusa una impresa e mezzo ogni giorno, nei settori merceologici afferenti a bar, ristoranti, alberghi, commercio al dettaglio, ambulanti, agenzie di viaggio, attività immobiliari e sportive. Hanno contribuito in maniera molto significativa alle 412 imprese chiuse tra gennaio e settembre 2016, i negozi al dettaglio (-154), il commercio ambulante (-121), bar e ristoranti (-105) con saldi natalità/mortalità in territorio evidentemente negativo: commercio al dettaglio (-86), ambulanti (-65), bar e ristoranti (-37).
Niente affatto migliore la situazione del comune di Pisa: sono 208 le aziende del comune di Pisa del commercio, del turismo e di alcuni servizi che hanno chiuso la saracinesca nel primi 9 mesi del 2016. Tra gennaio e settembre 2016 è negativo il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni: il tessuto imprenditoriale pisano si è impoverito di -105 imprese. Su un campione di circa 3.190 imprese al 30 settembre 2016, la perdita netta è del -3%. Tra le categorie maggiormente in difficoltà, 76 esercizi al commercio al dettaglio (saldo negativo iscrizioni/cessazioni -38), 59 chiusure tra bar e ristoranti (e un saldo negativo di – 23), 52 nel commercio ambulante (saldo negativo – 34).

Ha parlato dei dati nel corso di una conferenza stampa la presidente di ConfcommercioPisa Federica Grassini. “C'è una grande sfiducia nella politica partitica e gli imprenditori si sentono abbandonati davanti ad una serie di problemi che restano irrisolti e che sono all'origine di questi numeri drammatici - sostiene Grassini - tasse e burocrazia, abusivismo, illegalità e contraffazione, degrado, assenza di sostegno alle attività imprenditoriali. Basta ad interlocutori sordi che ci usano solo come bancomat”.

Il direttore dell'associazione pisana Federico Pieragnoli, che dal primo gennaio ha assunto ufficialmente anche il ruolo di direttore della Confcommercio di Livorno, ha snocciolato alcuni numeri dell'anno appena trascorso: “Nel 2016 sono state 702 le nuove imprese associate; abbiamo garantito credito per 21 milioni di euro, finanziando 420 piccole e medie imprese; abbiamo esaurito il plafond di 400.000 euro messo a disposizione dalla Camera di Commercio di Pisa a favore di altre 170 aziende; sono state formate 1952 persone grazie a 100 corsi di formazione, oltre ad altre 80 persone su specifiche richieste aziendali. Con i suo 5.300 associati ConfcommercioPisa si conferma associazione leader della Provincia di Pisa, un successo dovuto alla capacità di fare squadra, alla volontà di rappresentare fino in fondo gli interessi delle imprese, a non essere mai sudditi della politica partitica, sempre più oggetto di disaffezione perché diventata via via insopportabile e lontana dai bisogni reali di imprese e cittadini".


 

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