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Sepi e Sepi service, i Cobas: "Interinali al posto dei lavoratori delle società in liquidazione"

E' la denuncia lanciata dai Cobas in riferimento alle aziende partecipate dal Comune di Pisa: "Assunzioni a tempo indeterminato per le attività strategiche, mentre per le attività meramente operative si ricorre all'outsourcing"

"Il Comune di Pisa copre con i lavoratori interinali occupazioni che potrebbero essere affidate ai lavoratori delle società che ha posto in liquidazione". E' questa, in sintesi, la denuncia lanciata dai Cobas Pubblico Impiego di Pisa in riferimento alle aziende Sepi spa e Sepi service srl, entrambe società partecipate dal Comune di Pisa.

"La legge di stabilità del 2014 - scrivono i Cobas in una nota - consentiva alle società controllate direttamente o indirettamente dal Comune di Pisa, sulla base di un accordo tra di esse, di realizzare, processi di mobilità. Dalla fine del 2013 il comune di Pisa ha dato il via alla liquidazione di Ecoforservice e Valdarno, due società partecipate che impiegano direttamente quasi 80 lavoratori/lavoratrici. Se la questione dei diritti e delle tutele del lavoro fossero stati al centro dell’interesse politico della Amministrazione Filippeschi, questi processi avrebbero potuto contribuire a superare ed eliminare non solo le forme di precarietà ma anche la 'babele' contrattuale e retributiva presente nelle società partecipate. Invece, purtroppo, non è stato così. Basta leggere, a riguardo, i contenuti dell'atto di indirizzo assunto dalla Giunta Comunale (n. 146 del 21/10/2014)". 

Secondo i Cobas si tratta infatti di un provvedimento superficiale e improvvisato. "Con questo atto - sottolineano i Cobas - si dismettono le quote azionarie senza un progetto organico di gestione dei servizi pubblici che, una volta per tutti e con chiarezza, indichi quali sono le attività da svolgere con personale comunale e quelle da erogare attraverso le proprie partecipate e il sistema degli appalti. Inoltre si aggirano di fatto gli obblighi previsti dalla legge di stabilità del 2014, per cui non vi è certezza che lavoratori/lavoratrici delle società dismesse transitino per mobilità in altre partecipate comunali"

"In questo modo - proseguono i Cobas - si determina un quadro di assunzioni a tempo indeterminato e stabili per attività ritenute strategiche, mentre per le attività meramente operative si ricorre all’ 'outsourcing' che, di fatto, significa precarietà e rapporti di lavoro atipici legati al contenuto professionale della prestazione. Il risultato di questa cultura sono vertici dirigenziali stabili e ben remunerati e funzioni operative sottopagate, come nel caso di Sepi spa e Sepi service srl. Ecco perché si sono volutamente dimenticati di lavoratrici e lavoratori delle società che hanno posto in liquidazione, mentre in altre partecipate esistono carenze di organici che preferiscono coprire con gli interinali. Abbiamo posto - concludono i Cobas - formalmente una precisa richiesta all’ Assessore Serfogli e al Sindaco, ma non rispondono e fino ad oggi anzi fuggono e evitano di rispondere ai quesiti".

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