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Economia

Confcommercio: "Piccole e Medie Imprese: non c'è credito senza Confidi”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

“In un quadro economico in cui l'economia italiana ha recuperato soltanto 2 dei 7 punti percentuali di PIL persi durante la crisi, l'evoluzione del credito continua a risentire delle incertezze che ancora gravano sulla ripresa economica. I ridotti volumi di attività che caratterizzano fasce estese del settore produttivo si riflettono inevitabilmente sulla redditività delle imprese e sulla qualità del credito. Non a caso, nei primi tre mesi del 2011 le banche hanno continuato a registrare consistenti flussi di sofferenze e i crediti alle imprese in difficoltà rimangono elevati, prossimi al 6% dei finanziamenti in essere. Alla luce di ciò, i Consorzi Fidi continuano a svolgere una importante funzione nel facilitare l'accesso al credito, soprattutto delle PMI. Analisi di Banca d'Italia hanno dimostrato come la mediazione dei Confidi rappresenti un efficace strumento nel migliorare le condizioni di accesso ai prestiti e nell'aumentare la qualità del credito bancario. Infatti, le imprese associate ai Confidi ottengono finanziamenti a tassi di interesse più bassi rispetto a quelle non associate, migliorano la capacità di valutazione del merito del credito, contribuiscono in misura significativa a facilitare le pratiche istruttorie.

In particolare, la funzione di raccordo tra i Confidi e le piccole imprese è stata determinante durante la severa recessione avviatasi nel biennio 2008/2010. Nel 2009 i prestiti alle imprese con meno di 20 addetti, garantiti da un Confidi, sono cresciuti del +15%, l'anno dopo di un altro +9%. In due anni, il numero di imprese garantite da un Confidi è cresciuto di 25.000 unità, per un totale che supera le 165.000 imprese. L'ammontare dei prestiti erogati dalle banche a favore di piccole imprese garantite da Confidi supera i 20 miliardi di euro, in pratica il 15% del totale del credito concesso a questa tipologia di aziende. L'intervento dei Confidi è apparso determinante ai fini della concessione stessa del credito: infatti, le piccole imprese che non hanno beneficiato dell'assistenza di un Confidi, i prestiti nel 2009 si sono ridotti del -2% e sono rimasti fermi a zero nell'anno successivo. A fronte di ciò, risulta cruciale il ruolo delle risorse pubbliche destinate al settore. Assumono rilievo sia il riconoscimento della garanzia dello Stato, sia gli interventi del Fondo di Garazia gestito dal Mediocredito centrale, sia i vari stanziamenti operati in favore dei Confidi da Regioni e Camere di Commercio. Senza questi fondi pubblici, non solo l'equilibrio patrimoniale dei Confidi sarebbe compromesso, ma il destino stesso delle migliaia di PMI sarebbe decisamente più negativo”.

Federico Pieragnoli
Direttore Confcommercio Pisa

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