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Industria manifatturiera, non c'è ripresa: continua il periodo di crisi nera

Ancora crisi per l'industria pisana nel quarto trimestre 2012. Arretrano produzione (-3,8%) e fatturato (-5%), crescono gli ordinativi esteri (+4,2%). Bene calzature (+2,7%) e cuoio (+1,7%), male meccanica (-15%) e mezzi di trasporto (-15,1%)

Dopo i dati allarmanti della crisi nel commericio al dettaglio, arriva un'altra batosta dal fronte dell'industria manifatturiera che già segnalava un periodo in rosso dallo scorso ottobre. Secondo l'indagine condotta dall'Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio pisana in collaborazione con Unioncamere Toscana, la situazione delle industrie manifatturiere locali non sembra migliorare. Il quarto trimestre 2012 segnala una contrazione della produzione (- 3,8%), portando la variazione media annua del 2012 al - 3,7%. Anche nell'ultimo scorcio del 2012, i dati continuano a segnalare il tracollo del mercato interno ed una certa vivacità di quello internazionale.

Le imprese pisane sono ancora impegnate nella  difesa delle quote di mercato attraverso una politica di moderazione dei prezzi di vendita. Anche il dato sulla dinamica occupazionale dell'industria pisana, nasconde un quadro poco edificante, non solo per il sostegno all'occupazione offerto dalla CIG e dai contratti di solidarietà, ma anche perché l’occupazione industriale pisana si trova ancora 17 punti percentuali al di sotto rispetto ai livelli pre-crisi.  Nel quarto trimestre 2012 le ore di CIG alle imprese manifatturiere pisane sfiorano quota un milione e 64 mila, mostrando ancora una netta prevalenza della componente più critica, quali la Cassa Straordinaria e quella in Deroga che, assieme, rappresentano oltre l’80% del totale delle ore autorizzate nel trimestre.

Il dato sui nuovi ordini destinati al mercato estero fa intravedere una minima speranza: il tasso di crescita degli ordini esteri, nonostante l’apprezzamento dell’euro, va infatti aumentando, raggiungendo nel quarto trimestre 2012, il +4,2% tendenziale. Considerando le categorie dimensionali d’impresa, sono le piccole e le grandi industrie manifatturiere a perdere terreno nel quarto trimestre. È quindi la media industria che mostra andamenti positivi per tutti i principali indicatori: produzione (+4,5%), fatturato (+1,7%).

La dinamica complessiva della produzione invece nasconde andamenti settoriali allarmanti, tra questi spicca soprattutto la meccanica allargata, che fa segnare pesanti contrazioni della produzione in tutte le sue componenti: - 15,1% i mezzi di trasporto, -15,0% la meccanica e - 9,2% la lavorazione dei metalli. In crisi anche il comparto alimentare (-3,2%) e della chimica-farmaceutica-gomma-plastica (-9,7%). Positivi, invece, i risultati del settore della lavorazione dei minerali non metalliferi ma anche quelli del legno-mobili che, grazie ad un +2,2%, interrompono una fase di contrazione durata oltre un anno. Tornano a crescere, seppur in maniera non esaltante, anche comparti molto rilevanti a livello provinciale, come le calzature (+2,7%) ed il cuoio (+1,7%).

Le attese delle imprese pisane relative al primo trimestre 2013 risultano in peggioramento rispetto al quarto trimestre 2012, confermando lo stato di crisi in cui versa il sistema industriale. Sono soprattutto le aspettative relative al mercato interno  e alla produzione, a segnare le maggiori criticità. Peggiorano anche le attese relative alla domanda di lavoro, con una percentuale di imprenditori che prevedono di ridurre i propri organici.

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