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Economia

Ad ottobre rallenta la domanda di lavoro delle imprese pisane

Dati non esaltanti quelli analizzati dalla Camera di Commercio che risentono della situazione congiunturale generale

Sono 7.030 i lavoratori ricercati dalle imprese nel mese di ottobre nei territori della Toscana Nord-Ovest (Lucca, Massa-Carrara e Pisa), e salgono a oltre 18.100 per l’intero trimestre ottobre-dicembre 2022. Dati nel complesso non troppo positivi, salvo qualche eccezione, in linea con l’andamento nazionale e che risentono della difficile congiuntura generale. Questo è quanto emerge dai dati rilevati per il mese di ottobre 2022 su un campione di oltre duemila imprese con dipendenti del Sistema informativo Excelsior, indagine su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche - Isr.

Nel mese di ottobre le imprese pisane con dipendenti prevedono di assumere 3.060 persone, un valore in calo rispetto al mese precedente di 740 unità (-24%) ma in aumento, invece, rispetto allo stesso mese del 2021 (+250 ingressi corrispondenti al +9%), dinamica, quest’ultima, in controtendenza a quella nazionale che fa registrare una flessione poco più del 5%.

Se estendiamo l’analisi al trimestre ottobre-dicembre 2022 la domanda espressa dal sistema imprenditoriale pisano arriva a quota 7.950 unità superando di 610 unità (+8%) il dato corrispondente allo stesso trimestre del 2021. Si conferma, rispetto al mese precedente, la quota del 13% di imprese che prevedono assunzioni, un valore in linea anche con quello di un anno fa (12%). Si mantiene su livelli preoccupanti il gap domanda-offerta di lavoro con il 52% delle posizioni offerte difficili da coprire a causa di mancanza di candidati (nel 31% dei casi) ovvero per candidati non considerati idonei dalle imprese (in un altro 17% dei casi) o per altri motivi (4%): si tratta di un dato identico a quello del mese precedente ma marcatamente peggiore rispetto al 37% registrato a ottobre dello scorso anno e anche rispetto a quello nazionale che, nonostante la flessione nelle previsioni di assunzione, si ferma al 45,5%.

Tanti contratti a termine

Il 24% delle assunzioni di ottobre saranno di tipo stabile, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato mentre nel 76% dei casi saranno offerti contratti a termine (a tempo determinato o altri con durata predefinita). Le assunzioni previste si concentreranno per il 67% nei servizi e per il 65% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 31% delle assunzioni è rivolto specificamente a giovani (under 30) con un picco del 40% per le professioni impiegatizie. Il requisito dell’esperienza è valutato positivamente dalle imprese, al 42%, infatti, è chiesta esperienza nel medesimo settore e ad un altro 23% un’esperienza professionale specifica per un totale di 65 assunti su cento ai quali è richiesta esperienza.

Cala l'industria, salgono i servizi

La crescita della domanda di lavoro a ottobre 2022, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, è spinta dal macrosettore dei servizi. L’industria infatti registra un calo complessivo di 120 unità pari al -4% mentre i servizi, con un saldo attivo di +370 unità, realizzano una crescita del 22%. La flessione della domanda di lavoro nell’industria riguarda sia il manifatturiero che le public utilities (-120 unità pari al -15%), mentre resta perfettamente stabile rispetto all’anno precedente la previsione nelle costruzioni (330 unità ad ottobre 2022 e 330 ad ottobre 2021). Sul fronte dei servizi crescono e in modo sensibile tutti i sotto settori ad eccezione dei servizi alle imprese che frenano lievemente (-20 lavoratori richiesti corrispondenti al -3%). Sorprendente la crescita del turismo (+180 unità pari al +67%) complice probabilmente il meteo, più da tarda estate che da inizio autunno, che il 2022 sta regalando. Buona la previsione per il commercio (+50 unità pari al +16%) e ottima quella per i servizi alle persone (+46% rispetto a ottobre 2021).

Cercati più impiegati

Considerando i macro-gruppi professionali una nettissima previsione di crescita riguarda la categoria impiegati, professioni commerciali e nei servizi, con +300 unità corrispondenti al + 38%. In aumento anche la domanda di lavoro anche per le professioni non qualificate (+50 unità pari al +13%), stabile quella relativa ai dirigenti, i professionisti con elevata specializzazione e i tecnici. In diminuzione di 120 unità e quindi del -12% quella relativa agli operai specializzati e conduttori di impianti e macchinari.

Cresce la domanda di personale laureato, in calo quella dei diplomati

Il dato del mese di ottobre 2022 è pressoché immutato rispetto al mese di precedente. Alcune lievi differenze si rilevano invece con riferimento al mese di ottobre 2021. Rispetto all’anno scorso, infatti, cresce lievemente l’incidenza di personale laureato che nel mese in parola arriva a rappresentare il 15% del totale rispetto al 12% dell’ottobre 2021. In lieve aumento anche l’incidenza di personale in possesso di qualifica o diploma professionale (il 17% contro il 15% dello stesso mese del 2021) e di quello con la sola scuola dell’obbligo che con il 40% supera di poco il valore segnato a ottobre 2021 (38%) e che rimane, considerando i titoli di studio chiesti ai neo-assunti, la quota più consistente. In calo invece la quota di personale diplomato che dal 33% del 2021 passa al 28% del 2022.

Le figure professionali più ricercate

Anche nel mese di ottobre si rinnova la significativa difficoltà delle imprese nel trovare il personale adeguato. Si è raggiunto ormai il punto per cui oltre la metà dei lavoratori ricercati dalle imprese sono difficili da reperire, una situazione che non accenna a mitigarsi e che sta diventando una vera e propria emergenza nazionale. Valori sopra la media delle posizioni difficili da coprire (che si assesta a ottobre al 52%) si registrano per le professioni ad elevata specializzazione come i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (su 120 assunzioni il 62% sono difficili da fare), i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell'istruzione (72%), i tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (43%) e gli specialisti della formazione e insegnanti dove si arriva al 33% della difficoltà a reperirli.

Resta difficoltoso poter assumere operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici: 250 i posti offerti, difficili da coprire nel 69% dei casi. Analoghe difficoltà per gli operai specializzati nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (90 ingressi dei quali il 68% difficili da trovare) e nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (130 unità introvabili nel 78% dei casi), per gli operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, di abbigliamento e calzature (190 i posti offerti difficili da trovare nel 55% dei casi). Si conferma inoltre la difficoltà per le imprese nell’assunzione di conduttori di mezzi di trasporto (autisti): su 150 posizioni offerte nel mese ben il 59% non è agevole da trovare. Tra le professioni dei servizi, per il perdurare di un meteo straordinariamente favorevole, spinge ancora la richiesta di cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (390 ingressi) che restano tuttavia difficili da trovare in 60 casi su cento. Decisamente sopra la media, infine, il gap tra domanda e offerta di Operatori dell'assistenza sociale, in istituzioni o domiciliari con 120 posizioni offerte che non si trovano nel 75% dei casi.

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