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Import-Export ancora a picco: tutta colpa della Germania

La meccanica, che segna il -29,4%, e cicli e motocicli con il -11,6% affossano le esportazioni pisane. Tiene il cuoio (+3,3%). In controtendenza calzature (+14,3%) e mobili (+29,2%). Per quanto riguarda i Paesi: Germania -28,5%, Stati Uniti +38,3%

Ancora notizie negative sul fronte delle esportazioni della provincia di Pisa. A rilevarlo è l’analisi condotta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa sui dati Istat relativi al terzo trimestre 2012. Nel periodo luglio-settembre 2012 le vendite all’estero della provincia di Pisa, per il secondo trimestre consecutivo, segnano una battuta d’arresto (-7,5% tendenziale) scendendo a quota 618 milioni di euro di controvalore. Un dato che pone la provincia in netta controtendenza sia rispetto all’Italia, sia alla Toscana che, invece, continuano a crescere: +2,2% e +5% rispettivamente.

Per Pisa, a livello settoriale, pesa soprattutto la battuta d’arresto della meccanica mentre, dal punto di vista geografico, è la domanda proveniente dalla Germania ad essere in forte difficoltà. Prendendo in considerazione i primi nove mesi dell’anno, il quadro risulta solo meno negativo rispetto a quello del terzo trimestre. Se infatti Italia (+3,5%) e Toscana (+8,6%) continuano a mostrare segni positivi, Pisa registra una contrazione delle esportazioni che si ferma al -4,1%.

La crisi del mercato interno è il principale responsabile della contrazione delle importazioni a tutti i livelli territoriali: nazionale -2,0%, regionale -6,4% e, soprattutto, della provincia di Pisa: -23,0%. Il tracollo registrato dalle importazioni pisane è frutto di flessioni in quasi tutti i comparti; solo il cuoio, tra quelli più rilevanti, fa segnare una crescita. Prendendo a riferimento i dati sui primi nove mesi dell’anno, le importazioni pisane segnano un -16,5%.

ESPORTAZIONI

La caduta delle esportazioni pisane è frutto della contrazione della domanda internazionale di beni di investimento. Tra questi, sono soprattutto le esportazioni della meccanica a registare le flessioni più consistenti (-29,4%), spiegando ben 4,6 punti sui 7,5 complessivamente persi dall’export pisano. Tra gli altri settori, prosegue la crisi dei cicli e motocicli (-11,6%) ma anche dei prodotti chimici di base (-13,1%). All’interno del Sistema Moda, se si esclude l’abbigliamento che fa segnare una flessione tendenziale di oltre il 40 per cento, la filiera delle pelli registra una crescita: +3,3% il cuoio e +14,3% le calzature. I dati positivi provenienti da mobili (+29,2%), vetro (+19,7%) e bevande (+14,8%), non riescono a controbilanciare le evoluzioni negative degli altri settori.
La brusca caduta dell’export pisano ha una decisa connotazione territoriale: sono infatti le esportazioni dirette nel Vecchio continente (-11,8%), ed in parte in Asia (-5,1%), ad affossare il dato complessivo. All’interno dell’Europa emerge con forza il ruolo estremente negativo giocato dai paesi dell’area tedesca: -28,5% le esportazioni tendenziali dirette in Germania, -11,1% quelle verso l’Austria e -29,6% quelle verso Paesi Bassi. Tra questi paesi, tuttavia, è la Germania ad affondare l’export pisano. Con il quasi dimezzamento delle vendite di prodotti meccanici, la Germania spiega infatti 5,3 punti su 7,5 della flessione tendenziale totale. Nel corso del terzo trimestre, sono ancora gli Stati Uniti (+38,3%) a fornire, grazie alle vendite di calzature e mezzi di trasporto, il contributo positivo più consistente alle esportazioni a livello di paese.

IMPORTAZIONI

L’analisi settoriale e territoriale delle importazioni della provincia di Pisa nel terzo trimestre 2012, conferma l’elevato grado di diffusione della crisi del mercato interno. Tutti i principali comparti, eccettuata la concia (+10,3% tendenziale), segnalano infatti una diminuzione. Tra questi spicca il settore dei cicli e motocicli che nel corso del terzo trimestre fa segnare una flessione tendenziale di quasi il 40%. Critica anche la situazione delle pelli grezze (-4,1%) e delle calzature (-18,4%). Si contraggono, a causa della caduta degli investimenti da parte delle imprese e dei consumi delle famiglie, le importazioni di prodotti della meccanica (-28,5%) ma anche di apparecchiature per le telecomunicazioni (-23,6%): sostanzialmente cellulari e prodotti dell’elettronica.

Così come avvenuto per le esportazioni, Europa (-20,8%) ed Asia (-31,9%) guidano la classifica dei territori che fanno segnare le cadute più rilevanti per quanto concerne le importazioni.

IL PUNTO DI VISTA DEL PRESIDENTE PIERFRANCESCO PACINI

"Se fino a qualche tempo fa le esportazioni avevano rappresentato una sorta di scialuppa di salvataggio per l’economia provinciale - commenta il Presidente della Camera di Commercio di Pisa, Pierfrancesco Pacini - la seconda contrazione consecutiva segnata dall’export non può che destare forte preoccupazione. La situazione dell’export e dell’import pisano è sicuramente allarmante, in quanto i dati sono fortemente peggiori rispetto a quelli regionali e nazionali. L’export rimane fondamentale per l’economia del sistema economico locale, anche in considerazione della profonda crisi del mercato interno.
Per questo motivo - conclude Pacini - la Camera ha destinato anche quest’anno quasi 900mila euro per supportare una serie di iniziative dedicate all’internazionalizzazione, attività che vanno nella direzione di accompagnare le nostre imprese sui mercati più dinamici e promettenti”.

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