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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Economia: export pisano positivo, ma solo grazie alla meccanica

Cresce di 3,4% l'export, a fronte del +3,7 del settore, segno che il resto è negativo. Preoccupa la flessione del cuoio e dei motocicli

Nel terzo trimestre 2015, secondo i dati Istat elaborati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa, la provincia di Pisa con il +3,4% tendenziale si piazza in posizione intermedia tra Italia (+3,2%) e Toscana (+3,5%) in termini di variazioni dell'export, sfiorando i 650 milioni di euro di controvalore.

Il dato di Pisa ha però una precisa connotazione settoriale: è infatti la meccanica che da sola spiega 3,7 punti di crescita complessiva su 3,4. In altre parole se questo settore avesse segnato una crescita zero, la variazione dell'export sarebbe stata di segno negativo.

Tra le diverse aree del pianeta è l'Asia a tirare l’export pisano (+6,1%) seguita dalle Americhe (+12,2%) e dall'Europa (+1,2%). Pisa occupa una posizione intermedia tra Toscana (+2,1%) e Italia (+4,2%) anche considerando la dinamica dell'export dei primi nove mesi dell’anno (+3,1%).

ESPORTAZIONI. Spiccano tra i diversi sotto-comparti della meccanica le macchine per impiego generale (+29,7%), le altre macchine per impieghi speciali (al cui interno si trovano quelle per la lavorazione del cuoio e delle calzature, +18,5%) e le altre macchine di impiego generale (+14,1%). Il comparto cresce soprattutto in Europa (Francia, Germania e Regno Unito in prima fila), anche se commesse importanti sono state consegnate in Cina, Australia e Algeria.

Contributi positivi vengono anche da olio e grassi vegetali e animali (+82,8%, diretti quasi totalmente in Francia) così come dai prodotti farmaceutici (+69,4%). Nel Sistema Moda, a fronte di una crescita dell’abbigliamento (+20,2%), arretrano le calzature (-17,5%), che accusano perdite negli Usa, in Russia ed in Germania.

In retromarcia anche il settore del pelli-cuoio (-0,4%) a causa di contrazioni registrate in Germania, Svizzera, Romania e Spagna. Buone, invece, sia le performance delle bevande (+19,7%, prevalentemente al vino) grazie ad USA, Svezia, Germania e Australia, che quelle del vetro (+9,2%). Tra i comparti di rilievo, flettono i motocicli (-3,4%) combinato disposto di forti diminuzioni registrate in Francia, Grecia e Austria e di notevoli incrementi negli Usa, in Germania e Canada. L'export di mobili, dopo il segno più del secondo quarto dell’anno, torna a contrarsi (-6,7%) a causa del vero e proprio tonfo registrato in Russia.

EXPORT: DESTINAZIONI. Nel terzo trimestre 2015 la Germania, grazie ad un +6,1% che la porta a sfiorare quota 89milioni di euro, torna in testa alla graduatoria dei paesi di destinazione delle esportazioni pisane. La Francia, pur mettendo a segno un +2,4% rispetto al medesimo periodo del 2014, scende invece al secondo posto con circa 86milioni di euro. Altro paese in crescita, sempre in termini di export, sono gli Stati Uniti (+14,1%) grazie ai motocicli, alle bevande e agli aeromobili. La Cina, nel trimestre, si dimostra uno dei paesi più dinamici in termini di contributo alla crescita (+1,00 il contributo, +21,9% la variazione) grazie alla meccanica e, almeno in parte, al cuoio. Verso Hong-Kong, +11,7%, continuano ad aumentare le vendite di cuoio. Il paese dove le esportazioni pisane soffrono di più, a causa del combinato disposto delle sanzioni e della recessione, è la Russia: più che dimezzate le vendite.

IMPORTAZIONI. Che le difficoltà del conciario non siano del tutto risolte lo si deduce dalla dinamica dell'import di materiale grezzo e finito che arretra, rispettivamente, del 16,5% e del -25,4%. Un dato che, quindi, assesta un colpo decisivo alle importazioni provinciali (-8,40 il contributo alla crescita dell'import pisano di questi due comparti). Tra i principali settori importatori, arretrano anche alcuni beni di consumo come le calzature (-27,5%), i medicinali (-25,4%) e finanche i motocicli (-19,3%).

Sostengono le importazioni della provincia di Pisa, o almeno provano a farlo, il ferroviario (dalla Polonia) e la cantieristica (dalla Finlandia). In entrambe i casi sembra evidente come si tratti di fenomeni isolati e difficilmente ripetibili. Minore supporto, ma comunque da valutarsi positivamente per gli effetti sul’accumulazione di capitale, la crescita dell'import di prodotti della meccanica generale (+12,3%) così come delle macchine per impieghi speciali (più che raddoppiate rispetto al medesimo trimestre del 2014).

VALTER TAMBURINI. Il presidente della Camera di Commercio commenta: "Se la crescita dell'export pisano rappresenta un elemento positivo l'eccessiva dipendenza del risultato da un unico settore, quello meccanico, genera tuttavia più di una preoccupazione. Inoltre, il quadro potrebbe complicarsi di fronte al permanere di una domanda internazionale debole, vanificando i vantaggi derivanti da un euro fortemente svalutato. Non possiamo quindi stare con le mani in mano, perché i mercati esteri rappresentano ancora un'enorme opportunità per le nostre produzioni e gli altri non stanno certamente a guardare! Nonostante la drastica riduzione delle risorse a disposizione del nostro Ente e l'incertezza sull'esito della riforma del sistema delle Camere di Commercio vogliamo mantenere l’impegno che abbiamo preso: fornendo supporto e prima assistenza a coloro che vogliono cimentarsi sui mercati esteri, abbattendo i costi di partecipazione alle fiere internazionali, organizzando percorsi formativi indispensabili per chi deve affrontare la sfida dell'export".

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