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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Negozi penalizzati, i commercianti: "Siamo una risorsa da valorizzare"

E' il presidente Confcommercio del Centro Storico a fare il punto sulla situazione di Pisa, dove un turismo mordi e fuggi, la mancanza di divertimento e troppe regole si ripercuotono anche sui negozi, "potenzialità ancora inespressa"

“Approvare il nuovo regolamento acustico, così penalizzante e paralizzante per i locali del centro storico, vuol dire ignorare la struttura economica di questa città. Pisa è una città fantastica, con mille potenzialità, che oggi si basa essenzialmente su università, turismo, sanità e fino a qualche anno fa anche strutture miliari". A parlare dei problemi di Pisa è Massimo Rutinelli, presidente Centro Storico Confcommercio Pisa. "Mi piace partire dall'esempio dei militari: alcuni benpensanti li trattavano come fossero la peste, invece portavano ricchezza e benefici a tutta la città. Una volta cacciati, ci siamo ritrovati con un intero quartiere pieno di cartelli 'affittasi' nei fondi commerciali, nelle case sfitte, con danni indiretti anche per i pubblici esercizi e i negozi del centro cittadino - sottolinea Rutinelli - una cosa simile rischia di accadere anche con l'università: la scelta che gli studenti compiono nel decidere per una sede universitaria è data da molti fattori, non ultimo quello del divertimento. Fuori dall'impegno di studio, i giovani cercano un ambiente idoneo alla loro voglia di divertirsi. Invece di assecondare, Pisa si dimostra una città sempre meno a misura di studente, priva quasi completamente di locali notturni, con i commercianti regolari imbrigliati e impossibilitati a fare alcunché, diversamente da quelli irregolari, che non avendo nulla da perdere, hanno licenza di poter fare qualsiasi cosa".

Secondo Rutinelli le conseguenze di questo circolo vizioso rischiano di compromettere tutta la filiera economica cittadina: meno studenti vuol dire infatti più case sfitte, meno consumi, meno soldi ai residenti, meno attività commerciali, meno offerta formativa, di nuovo meno studenti. "Il meccanismo è infernale e rischiamo di intervenire quando ormai è troppo tardi - afferma ancora il presidente del Centro Storico - qualcosa di simile accade anche per i turisti, letteralmente scaricati in Piazza dei Miracoli per una visita lampo, poi di corsa sugli autobus per andare allo shopping nei negozi di Lucca, Firenze Siena e altre città". "Per questo diciamo che noi commercianti siamo una potenzialità ancora inespressa di Pisa e il nostro interesse è quello di offrire il meglio dei servizi a studenti, turisti, residenti; noi possiamo accogliere gli studenti, coccolare i turisti, riempire con il nostro lavoro le tasche di proprietari e affittuari - prosegue - per fare questo c'è bisogno di un nuovo patto di lealtà tra commercianti e amministrazione comunale. Tra l'altro, un commercio florido riempie anche le casse comunali, visto le cifre che paghiamo per suolo pubblico, tassa sui rifiuti, Imu e altre imposte locali. Dobbiamo essere valorizzati e non penalizzati, messi in condizione di poter dare il meglio di noi e non marginalizzati, chiamati a rispettare poche, chiare e trasparenti regole, fatte con criterio, misura, buon senso, attuando al contempo politiche di contrasto dell'abusivismo commerciale e perseguendo gli atti di vandalismo che deturpano la città. Tutto questo si chiama condivisione degli obiettivi attraverso una politica lungimirante, cha alla lunga porterà benefici per tutti. A patto che lo si voglia davvero fino in fondo”.

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