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Economia

Economia: le aziende subiscono il calo del commercio mondiale

Secondo i dati Istat, analizzati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio pisana, il commercio e le aziende di tutta la provincia si trovano in grave difficoltà. Esportazioni e importazioni rallentano

Il 2012 si apre con un rallentamento del commercio mondiale. Dopo la crescita economica del 2010, la domanda di beni e servizi ha evidenziato una progressiva perdita di tono, che nel 2012 si è trasformata in stagnazione. Secondo i dati Istat, analizzati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa, le esportazioni provinciali continuano comunque a crescere. Situazione diversa per le importazioni che diminuiscono bruscamente, segno eloquente dello stato di difficoltà in cui si dibatte l’industria pisana.

ESPORTAZIONI
Sull’andamento delle esportazioni provinciali, giocano ancora un ruolo fondamentale le produzioni più tradizionali del territorio: cuoio, cicli, motocicli e calzature. Una spinta viene anche dall'industria dei mobili. Arretrano i settori del sistema moda, abbigliamento e pelli lavorate, in provincia di Pisa sono prevalenti le pelli greggie. Peggiorano anche le esportazioni di vino, ricomprese all’interno del più ampio settore delle bevande. A frenare la dinamica esportativa contribuiscono i due settori molto rilevanti del territorio: come la meccanica e i metalli.


Il rallentamento registrato dall’export pisano deriva dalla marcata contrazione dei paesi dell’Unione Europea. Da segnalare, invece, le ottime performance dell’Asia, Africa e soprattutto America, che si conferma la  forza trainante dell’export provinciale. Dopo due anni di continua crescita, anche le esportazioni dirette in Germania registrano una brusca battuta d’arresto. Oltre la Germania c'è anche la Spagna, alle prese con una forte crisi del mercato interno. Dopo aver attraversato fortissime difficoltà e aver perso notevoli quote di mercato, torna a crescere il mercato statunitense, grazie alle crescenti vendite di ciclomotori, calzature e autoveicoli, forniscono la spinta più rilevante alle esportazioni pisane.

IMPORTAZIONI
Il calo dell’attività industriale viene confermato dall’evoluzione delle importazioni di prodotti intermedi per le lavorazioni manifatturiere, primi tra tutti quelli riconducibili alla filiera delle pelli. Nel primo trimestre del 2012 hanno subito un ridimensionamento le importazioni di pelli grezze e conciate. Anche le evoluzioni di altri settori, come i metalli non ferrosi e gli articoli in gomma confermano le difficoltà dell’industria. A determinare la brusca caduta delle importazioni contribuisce il mercato dei computer e periferiche, che comporta un vero e proprio tracollo economico. Lunico dato positivo, che registra una minima attività di investimento è la crescita delle importazioni di macchine di impiego generale.

Anche gli acquisti rivolti in Asia  ed in America evidenziano una forte caduta della domanda espressa dal territorio pisano. La Germania si conferma il principale paese di provenienza dei prodotti importati. La Cina, che da qualche anno cerca di insidiare, con alterni risultati il primato della Germania, fa segnare anch’essa un ridimensionamento.

 

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