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Economia

Riordino Province, i Cobas: "La soppressione è solo licenziamento di massa"

Secondo il sindacato sono destinati ad aumentare gli esuberi derivanti dalla riorganizzazione delle Province, riforma che in realtà non punta ad una maggiore efficienza degli enti territoriali ma ad un taglio netto della spesa pubblica

Oltre a 54 persone destinate a pensioni e prepensionamenti a giugno perderanno il lavoro i 18 lavoratori e lavoratrici delle portinerie, più gli addetti delle pulizie ed i dipendenti delle aziende partecipate. Se poi il Governo non destinerà ai comuni, ai tribunali ed ai vari uffici pubblici le risorse necessarie, gli esuberi derivanti dal riordino delle Province saranno ancora maggiori.

A dirlo sono i Cobas Pubblico Impiego, che denuncia ancora come la riforma sia stata fatta con solo i bilanci alla mano, senza curarsi dell'impatto umano e funzionale sui territori. "Ormai solo chi è culturalmente complice di questo sistema può ancora pensare – scrivono in una nota – che la soppressione delle Province sia stata fatta per rendere più efficiente e meno costosa la pubblica amministrazione. Solo chi è connivente con il Governo potrà negare l'esistenza di un progetto di licenziamenti di massa, preferendo nascondere la realtà dei fatti con frasi di circostanza quali la razionalizzazione del personale e delle risorse".

"In questa situazione – è l'analisi del sindacato – stanno andando allo sfacelo anche i servizi, non ci sono soldi per tappare le buche sulle strade, tagliare l'erba, intervenire per la manutenzione alle scuole, altri importanti servizi come la protezione civile verranno fortemente ridimensionati se non addirittura abbandonati. A chi giova tutto questo? Sicuramente non ai dipendenti e ai cittadini, giova ai poteri forti che aspettano a braccia aperte che questi servizi siano messi sul mercato privato".
 

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