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Economia Ospedaletto

Ospedaletto, tagli alla Vodafone: undici dipendenti rischiano il posto

Non sarebbero interessati dal piano di riorganizzazione aziendale gli addetti al call center che, a detta della Cisl, dovrebbero sopportare turni massacranti, gestendo dalle 65 alle 104 chiamate al giorno. "Frenetico e stressante" dicono dal sindacato

Undici dipendenti di Vodafone rischiano la mobilità a causa del piano di riorganizzazione aziendale che prevede 700 esuberi in tutta Italia. Ieri la Cisl pisana, che aveva annunciato possibili esuberi anche nella città della Torre, ha comunicato il numero dei dipendenti coinvolti nel piano della Vodafone Italia. "I tagli - spiega Silvia Cosci, segretario provinciale di Fistel/Cisl - dovrebbero coinvolgere cinque dipendenti impegnati in attività di supporto alla gestione dei clienti non costumer facing, tre nel supporto all'implementazione e gestione dei sistemi e delle infrastrutture It, uno nella formazione degli operatori. Infine due figure impegnate nel servizio di affari generali e sicurezza".
Sarebbero fuori dai tagli, secondo la Cisl, gli addetti al call center di Pisa che gestisce le richieste dei clienti che posseggono schede sim ricaricabili o che si trovano all'estero.

L'apertura della procedura di mobilità è contestata dai sindacati: "Non è con i licenziamenti che si rilancia l'azienda - prosegue Cosci - e i dipendenti del sito di Ospedaletto a Pisa, dove lavorano 480 persone, in prevalenza donne, sono molto preoccupati. A cominciare dagli operatori dei call center, che temono come, in nome dell'efficienza, i manager chiedano loro compiti ancora maggiori rispetto a quelli già assegnati ovvero gestire dalle 65 alle 104 chiamate al giorno a seconda delle tipologie del contratto. L'operatore usa contemporaneamente un minimo di 7-8 applicativi diversi a seconda delle necessità del cliente: è un lavoro molto frenetico e stressante. Difficile chiedere di più".

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