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Economia

Commercio, +14,2% per le vendite all'estero nel primo trimestre dell'anno

Con 642 milioni di euro di controvalore accelerano, nel primo trimestre del 2011, le vendite all'estero della provincia di Pisa e le esportazioni si posizionano al di sopra della media regionale

Con una crescita del 14,2% tendenziale, le esportazioni pisane si posizionano al di sopra della media regionale (+13,8%). Consistente anche, grazie alla ripresa dell’attività produttiva delle imprese pisane, la crescita delle importazioni che con un +22,5% porta il saldo export-import (attivo per 145 milioni di euro) a contrarsi del 7% rispetto al medesimo periodo del 2010. È questo quanto emerge, in estrema sintesi, dall’analisi dei dati Istat sul commercio estero effettuata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa.

ESPORTAZIONI. Tra i pricipali settori esportatori spicca la filiera delle pelli che, grazie ad una crescita vivace di tutte le sue componenti (cuoio +22,0%, calzature +27,6% e pelli grezze +3,3%) spiega oltre la metà dell’aumento dell’export provinciale. Dopo un finale di 2010 non particolarmente brillante, tornano a crescere le vendite di cicli e motocicli (+5,8% la variazione tendenziale): il secondo settore esportatore della provincia. Tra gli altri comparti, avanzano le meccanica ma soprattutto i beni intermedi e di base per l’industria come i metalli non ferrosi (decuplicate le vendite dopo 11 trimestri di flessioni consecutive), la chimica di base (+18,5%) e gli altri prodotti chimici (+14,9%). In flessione, invece, i settori della filiera edile come il vetro (-8,0%, si tratta della seconda flessione tendenziale consecutiva) e, soprattutto, i mobili (-16,4%). Nei primi tre mesi del 2011 le esportazioni pisane si dirigono prevalentemente in Europa (+17,8%) e, anche in misura inferiore in termini di pesi relativi, verso l’Asia (+10,1%). Si conferma, per il secondo trimestre consecutivo, la dinamica positiva del continente americano (+15,1%) mentre la crisi politica in atto nel Nord Africa, contribuisce al risultato negativo segnato dal continente (-28,3%). Tra i principali paesi di destinazione delle esportazioni pisane, si conferma il primato della Germania (+22,9%) seguita da Francia (+17,0% la crescita trendenziale) e Spagna (+44,1%). Più indietro invece due paesi dell’estremo oriente: Hong Kong (che perde il 2,4%) e Cina (che invece cresce del 34,2%).

IMPORTAZIONI. L’andamento delle importazioni provinciali conferma l’importanza del settore conciario. Nel primo trimestre del 2011 è infatti molto forte la crescita delle importazioni di quei settori che, potenzialmente, si collocano a monte della filiera come la pelle grezza (+46,9%), il cuoio-pelli (+55,0%) e la chimica di base (+21,6%). La crescita delle importazioni degli altri settori di base per l’industria, metalli non ferrosi (+184,8%), gomma (+22,2%) e gli altri prodotti in metallo (+17,4%) è frutto, così come per la concia, della ripresa dell’attività di trasformazione e della crescita delle questazioni delle materie prime. Dopo quattro trimestri di forte sviluppo, battuta d’arresto invece per le importazioni di macchine di impiego generale (-2,9%), rinconducibili, almeno in parte, alla fine dello stimolo fornito dalle agevolazioni previste dalla Tremonti-ter. Tutte le aree geografiche forniscono un contributo positivo alla crescita delle importazioni provinciali con valori estremamente rilevanti per Germania, Francia e Cina.

"Se da un lato siamo soddisfatti per il quinto trimestre consecutivo di crescita delle nostre esportazioni - afferma Pierfrancesco Pacini, Presidente della Camera di Commercio di Pisa – dall’altro non possiamo dimenticare che ci troviamo ancora 16 punti al di sotto rispetto ai livelli pre-crisi e che il ciclo internazionale mostra segni di rallentamento. L’aumento delle importazioni – prosegue Pacini - che almeno in una prima fase poteva essere attribuita al riavvio dell’attività industriale, ha assunto un significato molto meno positivo rispetto a qualche mese fa. A questo proposito pesano sia l’aumento dei prezzi delle materie prime che la progressiva sostituzione di produzione interna con beni importati. Al di là delle dinamiche strettamente congiunturali – conclude Pacini - la Camera di Commercio di Pisa è da tempo impegnata a fornire alle imprese tutti gli strumenti per affrontare la sfida dei mercati internazionali".

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