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Cala il sipario sulla Mostra Mercato del tartufo bianco di San Miniato

Soddisfazione da parte degli organizzatori per la grande affluenza di visitatori

S'i è chiusa con successo la 52ª Mostra Mercato del tartufo bianco di San Miniato che è andata in archivio domenica con le classiche premiazioni per i tartufi più grandi: a vincere il Tartufo d’oro – premio di Fondazione San Miniato Promozione – per il tartufo più grande trovato a San Miniato è stata Angelica Nardi. Allevatrice e addestratrice di cani lagotti col suo allevamento 'La Civetta', nella settimana in corso ha trovato a Balconevisi un tartufo da 366 grammi, che gli è valso il primo posto. La zona dove la pepita è stata cavata è quella dove negli Anni 50 Arturo Gallerini detto 'Il Bego' col suo cane Parigi scoprì un esemplare da 2520 grammi che poi fu donato da un commerciante di Alba all’allora presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower.

Per quanto riguarda il premio 'Tartufissimo' della Pro Loco – destinato al tartufo più grande esposto in fiera – a vincere è stato il commerciante Alessio Gemignani con una pepita da 628 grammi.
Senza dimenticare il premio 'Stagnazza' dell’Associazione Tartufai a Dino Masini, tartufaio 92enne di Staffoli (Santa Croce sull’Arno); inoltre l’Associazione ha voluto consegnare una pergamena celebrativa alla caparbietà e alla determinazione a Walter Mugnaini, che nonostante la disabilità riesce a coltivare la passione del fare tartufi col suo cane.

Nella stessa giornata Fondazione San Miniato Promozione ha voluto dare un premio anche a Giorgio Morelli, 94enne tartufaio di lunghissimo corso ed ex presidente dell’Associazione Tartufai dal 1985 al 2000.

Alla cerimonia di chiusura hanno preso parte le autorità locali e regionali: “Abbiamo fatto un lavoro enorme - ha spiegato il presidente Marzio Gabbanini - che speriamo sia stato apprezzato dalle migliaia di visitatori che hanno visitato San Miniato. La Mostra è una macchina complessa che gira attorno al tartufo ma che vuole valorizzare anche una città d’arte, di cultura e di paesaggio, sempre con attenzione alla sostenibilità ambientale”.
Soddisfazione anche da parte del sindaco Simone Giglioli: “Bella edizione, baciata da sole. Nei primi due weekend abbiamo avuto 40mila presenze, quindi credo che supereremo le 60mila dello scorso anno. Grazie a San Miniato Promozione e a tutti quelli che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento”. I complimenti sono arrivati anche dal presidente di Regione Eugenio Giani: “Quest’anno le presenze stanno tornando a quelle dell’era pre Covid: i 3 fine settimana sono un esempio per la Toscana anche per tutto il corollario di eventi che ruotano attorno al tartufo bianco, di cui San Miniato è capitale regionale”.
La cerimonia finale si sarebbe dovuta concludere con una parte musicale che però è stata evitata per rispetto della recente scomparsa dell’ex presidente del CCN di San Miniato Edi Gori.

Poche ore prima, invece, all’auditorium Crédit Agricole il sindaco di Firenze Dario Nardella ha portato il trofeo 'Grand Depart', la 'coppa' creata nel 2013 per unire idealmente tutte le comunità che ospitano il Tour de France (tra cui, nel 2024, quella di Firenze e della Toscana, visto che La Grand Boucle del prossimo anno prenderà il via dall’Italia). Nardella è stato anche insignito dell’onorificenza di ambasciatore del tartufo bianco di San Miniato nel mondo, in una cerimonia molto partecipata, guidata dal direttore Toscana-Umbria dell’istituto bancario Massimo Cerbai e che ha potuto godere anche della presenza di campionissimi della storia del ciclismo, a cominciare da Paolo Bettini (un oro olimpico e due mondiali) e Fabiana Luperini (3 Tour de France e 5 Giri d’Italia). E poi Francesco Casagrande (secondo al Giro d’Italia del 2000), Primo Mori (vincitore di una tappa nel 1970 al Tour) e i suoi due figli – anch’essi ciclisti professionisti – Massimiliano e Manuele Mori. “Grazie per questo titolo - ha sottolineato Nardella - cercherò di fare del mio meglio nel valorizzare questo splendida risorsa. Vedere il Tour che parte da Firenze e dalla Toscana è un sogno che si realizza”. Presente anche Piero Ulivieri, vicepresidente Fondazione CRSM. 

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