'Lucia di Lammermmor' di Donizetti al Verdi
Aveva goduto a Pisa di una grande fortuna per tutta la seconda metà dell’800 fino agli anni ’30 del ‘900, vantando tra i suoi maggiori interpreti artisti come la Frezzolini, la Tadolini, la Pagliughi, Titta Ruffo, Aureliano Pertile, Galliano Masini, Afro Poli, Mario Basiola, per poi diradarsi sempre più: 'Lucia di Lammermmor' di Donizetti che, assente dal palcoscenico del Verdi dal 2000, torna ora in scena, attesissima: venerdì 18 gennaio alle 20.30 e domenica 20 gennaio alle ore 15.30, dopo la promozionale scuole e sociale di mercoledì 16.
È nuovo l’allestimento, realizzato dal Teatro di Pisa in coproduzione con Opéra Nice Côte d’Azur, nuova la coproduzione che vede insieme a Pisa il Teatro del Giglio di Lucca dove Lucia sarà di scena il 22 e 24 febbraio.
La regia è di Stefano Vizioli, che si è ispirato ad un allestimento da lui stesso curato nel 2002 per il Saint Louis Opera Theater e riproposto successivamente nel 2006 all’Opera di Sainkt Gallen; scene su bozzetti di Allen Moyer, disegno luci di Michele Della Mea.
Sul podio il M° Michael Güttler, direttore di vaglia che lavora da molti anni con la Wiener Staatsopera ed è direttore ospite stabile del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo e che il pubblico pisano ha avuto modo di applaudire in occasione dell’ultima edizione di Danteprima, quando ha diretto in Piazza dei Cavalieri la Dante Symphonie di Liszt.
Tratto da uno dei grandi romanzi storici di Walter Scott ('The Bride of Lammermoor') e ambientato in Scozia, nel castello di Ravenswood, 'Lucia di Lammermoor' segnò il primo incontro di Donizetti con Salvatore Cammarano.
Considerata la prima immortale opera romantica del teatro italiano, del romanticismo Lucia di Lammermoor ha tutte le caratteristiche: odi fra casate e ricatti familiari, apparizioni spettrali, passione, follia e morte.