Al Museo della Grafica l’inaugurazione della mostra “Balene"
Venerdì 18 dicembre, alle ore 18.00, al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, sarà inaugurata la mostra Balene, promossa e realizzata dal Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, all’interno di un articolato progetto supportato dalla Regione Toscana. La mostra Balene intende ripercorrere, da una prospettiva storica e insieme volutamente evocativa, alcuni aspetti dell’immaginario collettivo legato alle più maestose, amate e affascinanti creature del mare. La mostra rimarrà aperta fino al 20 marzo 2016.
Partendo dai preziosi documenti, conservati e concessi per l’occasione dalla Fondazione Anna Maria Luisa de’ Medici, relativi al “Pesce smisurato” spiaggiato nei pressi di Populonia nel 1713 e le cui ossa furono donate al granduca Cosimo III per essere collocate nell’atrio dell’Orto botanico di Pisa (ancora oggi conservate nella strepitosa collezione di cetacei del Museo di Storia Naturale nella Certosa di Calci), la mostra propone un suggestivo itinerario visivo ed emozionale nel mondo delle balene.
Dalle antichissime memorie della “Valle delle balene” rinvenuta nel deserto occidentale del Fayum e con resti fossili risalenti a 40 milioni di anni fa, ai percorsi della storia naturale della prima età moderna e dei più dilatati scenari interpretativi che arrivano alle soglie della contemporaneità, è possibile ammirare opere e reperti di notevole interesse e rarità. Le immagini di balene arenate sulle spiagge dei mari del nord e conservate nelle antiche raccolte del Giardino dei Semplici pisano o diffuse dalle incisioni degli artisti fiamminghi seicenteschi, le tavole dedicate ai cetacei e tratte dalla Histoire naturelle di Buffon e dai repertori sette-ottocenteschi, fino ad alcune originali interpretazioni di artisti contemporanei. Non solo, ma decisamente curiosa è una raccolta di denti di capodoglio su cui nel XIX secolo venivano incise le tante storie di balene e baleniere, marinai e pirati, raccolte nei porti americani al rientro delle navi, con evidenti rimandi al mondo di Herman Melville e del suo Moby Dick.
Alla mostra è collegato un intenso programma di laboratori didattici, a cura della sezione didattica del Museo della Grafica, oltre a conferenze, seminari e interventi performativi.