Presentazione del libro 'Così ho sedotto la notte'
Giovedì 7 dicembre alle ore 18,30 si terrà l’incontro di conclusione del ciclo delle presentazioni con il libro: 'Così ho sedotto la notte'.
L’ultimo incontro si terrà a Castelfranco di Sotto, città natale del Grande Ufficiale, presso la Biblioteca Comunale di Piazza XX Settembre alla presenza del Sindaco Gabriele Toti, del giornalista Gianluca Tenti e di Gherardo Guidi.
Il suo è un lungo racconto autobiografico che accompagna il lettore alla riscoperta di generi musicali, mode e stili, attraverso testimonianze inedite e ricordi comuni a intere generazioni.
La storia di Guidi è la storia stessa del divertimento danzante del Bel Paese. Una storia che inizia con la capacità, più unica che rara, di portare nella provincia pisana i primi mostri sacri dello spettacolo, da Mike Bongiorno a Gino Paoli. Un percorso che tocca la Versilia del 1970, al Carillon di Marina di Pietrasanta con le gemelle Kessler, approda a Firenze al dancing 'I Tigli', dove la provocazione porta i nomi di Renato Zero e Amanda Lear, conquista il pubblico bene del capoluogo toscano con il Regime frequentato dai nobili e campioni dello sport, prima di regalare serate indimenticabili nella Bologna dei cantautori.
Ma è il 1977 l’anno della svolta: proprio nel momento in cui la famiglia Guidi rileva la Capannina, esplode la disco music. Nel locale che storicamente ha ospitato i nomi più grandi dello spettacolo internazionale, torna Ray Charles. In un rapido crescendo Forte dei Marmi torna ad essere il faro della notte, il tutto mentre Gherardo Guidi si assicura anche un altro mito della Versilia: la Bussola di Focette.
Sullo sfondo i successi della bellezza italiana che porta i nomi di Luisa Corna, Valeria Marini. Un gioco di seduzione nel quale l’autore si diletta a definire costantemente le frontiere per i giovani. Sogni, segreti e confidenze arricchiscono di ghiotti aneddoti questa lunga strada di successo.
Il volume è arricchito da un apparato iconografico importante che testimonia, una volta di più, questa storia irripetibile. La prefazione è affidata a un dialogo tra il giornalista Enrico Salvadori e Carlo Conti, mentre la postfazione è firmata da Jerry Calà. Il testo è stato raccolto dal giornalista e scrittore Gianluca Tenti.