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Teatro, 'Senza di me' in prima nazionale a Cascina: "Le prove? Tutte su Skype"

Il regista Gabriele Paoli, originario della Valdera, ora vive stabilmente a Londra. Presto diventerà cittadino inglese a tutti gli effetti. A Cascina il suo nuovo spettacolo su un tema attualissimo

Debutterà alla Citta del Teatro di Cascina il prossimo 16 dicembre lo spettacolo teatrale 'Senza di me' del regista e autore Gabriele Paoli, con Jun Ichikawa e Elda Alvigini e la voce di Gianmarco Tognazzi, incentrato sulla tematica sempre attuale della violenza domestica.
Abbiamo rivolto qualche domanda al regista, originario di Buti ma ormai inglese d'adozione. Ecco cosa ci ha raccontato:

Com’è nata l’idea di creare uno spettacolo su una tematica così delicata come quella della violenza domestica?

"Dopo il successo della commedia romantica, 'Un giorno di #Noi' con Francesco Arca e Giorgia Surina che ho portato in scena lo scorso maggio, ho pensato di tornare al dramma sociale, che amo sempre rappresentare e sviscerare in ogni possibile angolazione. Nei testi che scrivo cerco di attingere sempre dalla realtà e da testimonianze autentiche, perché lo spettatore deve respirare immediatamente la verità di quello che vede, abbattendo la 'quarta parete', vivendo quel preciso momento insieme agli attori in scena che alla fine sono persone, comuni, come ognuno di noi. Quello che accade sul palco riguarda tutti, questo è un po’ il filo conduttore di ogni mio spettacolo. Il tema degli abusi e violenze domestiche mi è sempre stato particolarmente a cuore perché lo vedo veramente come un qualcosa che è alla portata di ognuno e c’è ancora troppa poca sensibilizzazione a riguardo da parte dei media e delle istituzioni italiane. Non basta ricordarsene 'improvvisamente' l’8 marzo per la Festa della Donna o il 25 novembre per la Giornata contro la violenza sulle donne".

Qual è il messaggio che vorresti arrivasse agli spettatori?

"Tornate a casa, apprezzate quello che avete e cercate di ascoltare le persone attorno a voi. Molti di questi casi sono ben nascosti, più per vergogna che per volontà propria. Una persona che soffre si vede. Non occorre essere psicologi o specialisti, ma soltanto ricettivi e pronti a intervenire. Penso che ognuno di noi ha un eroe dentro di sè, le brutte situazioni purtroppo ci sono, basta riconoscerle e canalizzare i propri 'poteri' al servizio della gente. Vorrei poter dire alle donne che subiscono abusi e violenze che la chiave per cambiare il loro attuale stato risiede nella loro capacità di farsi aiutare dalle persone competenti. Che esiste un posto più sicuro e una diversa dignità di vivere, che sopravvivere e sperare nel cambiamento altrui, non è giusto, perché la vita e una e andare avanti non significa svegliarsi la mattina ed arrivare alla sera, ma costruire la propria soddisfazione personale. Ognuno sa quale sia, non è uguale per nessuno, occorre solo la forza per fare il primo passo, e, fortunatamente, ci sono delle persone pronte a sorreggervi".

Una curiosità…per ‘accorciare’ le distanze avete svolto le prove via Skype. Com’è andato ‘l’esperimento’? E’ stato difficile organizzarvi?

"Siamo nel 2016 i social network come Facebook, Twitter, Instagram, Whatsapp, Skype sono entrati a fare parte integrante della nostra quotidianità, molte volte creando una vera e propria dipendenza fra i giovanissimi e non solo; io stesso ne sono vittima, lo ammetto. Tutte le pratiche organizzative e burocratiche si sono svolte completamente in rete attraverso una chat privata, un’applicazione per telefoni portatili e naturalmente la classica email. Un’esperienza nuova ed eccitante, per gli attori e la produzione, che ha permesso l’abbattimento della distanza geografica, creando una nuova e divertente atmosfera nella compagnia. Questo metodo di lavoro è molto comune in Inghilterra dove abito, ma ancora sconosciuto e strano per l’Italia. In verità questo è il quinto spettacolo che produco in questo modo e devo dire che ha sempre i suoi vantaggi, uno dei quali permettermi di testare attraverso lo schermo del mio computer, quanto 'cinematografico' possa essere il mio punto di vista e quello che poi rappresenta la mia idea di regia".

In questo spettacolo le due attrici protagoniste, conosciute dal grande pubblico in ruoli brillanti, sono alle prese invece con due ruoli impegnativi e drammatici. Come ti sei trovato con loro?

"Il ruolo di Karen Stuart è affidato all’attrice giapponese Jun Ichikawa, l’abbiamo vista recentemente in prima serata su Rai 1 nella serie TV 'L’Allieva' al fianco di Alessandra Mastronardi. Molti ancora se la ricordano per la serie RIS - Delitti Imperfetti. Potrei definirla semplicemente come una forza della natura, un’attrice estremamente attuale. I suoi tratti giapponesi sposano perfettamente un’eccellente dizione italiana e un timbro avvolgente, queste sue caratteristiche la rendono un’attrice cosmopolita pronta a interpretare ogni genere di ruolo.

L’assistente sociale Charlotte Clarke invece è Elda Alvigini, famosa al grande pubblico per l’interpretazione di Stefania Masetti in una delle serie più amate, 'I Cesaroni'. Elda, quando la conosci, non puoi fare a meno di amarla, da subito. E’ una persona schietta e vera e queste sue doti fanno la differenza dal momento che la vedi in scena. Capisci subito quanto sia grande la sua dedizione e professionalità e per un regista ansioso come me è una sicurezza che apprezzo immediatamente. Per quanto nella vita reale, e in molte delle sue apparizioni tv, faccia morire dalle risate, Elda è estremamente versatile e la sua drammaticità non è mai scontata, ma avviene con quella naturalezza che rende tutto più credibile.

Nello spettacolo infine è presente attraverso la sua magnifica voce registrata, Gianmarco Tognazzi. Il suo personaggio è un po’ la chiave interpretativa di questo spettacolo e spero che, nel prossimo futuro di 'Senza di Me', Gianmarco possa salire sul palco affiancando Jun e Elda, in una nuova revisione del testo".

Ormai vivi a Londra. Quali sono i tuoi progetti lavorativi futuri e su cosa stai lavorando in questo momento?

"Aggiungerei che sto per diventare britannico a tutti gli effetti, sto facendo le carte per ottenere la cittadinanza inglese. La mia vita ormai si è abituata ad un ritmo frenetico ed efficiente, difficile da abbandonare, una volta che ti prende. Continuo a lavorare per Mtv UK, Daily Express, OK! Magazine e le Campagne Editoriali di Ray Ban. Ci sono moltissimi progetti che aumentano e prendono forma quotidianamente. Londra è una città che ti sa conquistare con le sue imprevedibili opportunità e io mi lascio sorprendere. Sempre".

Quindi Londra offre opportunità, almeno per il tuo lavoro, che l'Italia non ha?

"Fortunatamente lavoravo già molto bene a Roma, la mia carriera l'ho avviata lì, dentro le mura di Cinecittà Studios. Sono partito per Londra semplicemente per sfidare me stesso e darmi una nuova possibilità di vita, crearmi un altro percorso senza fossilizzarmi nella mia comfort zone. Sicuramente, come ho detto, questa città è talmente veloce, diversa e cosmopolita che ha molte più possibilità di crescita sia a livello lavorativo che civile. Ci sono anche dei sacrifici, come il fatto che sono lontano dalla mia famiglia che riesco a vedere per pochi giorni all'anno".

Tre motivi per andare a vedere ‘Senza di Me’.

Per prima cosa perchè è un film che calca le tavole del palcoscenico. Ogni regola del teatro classico è stata completamente stravolta per permettere allo spettatore una fruizione più realistica, diretta, cinematografica. Poi perchè è molto forte a livello emozionale, non lascia via di scampo a nessuno, smuove anche l’animo più razionale e il finale vi sconvolgerà. Infine perché a Natale non tutti sono più buoni!

Un'ultima domanda...lo spettacolo debutta in anteprima nazionale a Cascina, ma quali altre città toccherete?

"Stiamo lavorando parallelamente anche su questo, far girare lo spettacolo in tutte le piazze ed arrivare al cuore di tutti gli italiani. Sicuramente la prossima tappa sarà Roma".

'Senza di me' alla Citta del Teatro di Cascina dal 16 al 18 dicembre 2016 (ore 21 e 22,15). Posti limitatissimi. Per prenotazioni 329.8042959 oppure info@artarchia.it | www.artarchia.it

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