The drunken willow trio + Plateìa concerto alla Backstage Academy
Torna il 'Backstage From The Basement' alla Backstage Academy Pisa (Via delle Cascine 66), questa volta alle ore 19 di domenica 4 luglio.
Posti limitati, prenotazione obbligatoria.
Whatsapp al numero 3491518850
Contributo d'ingresso 5euro compresi di tessera. Ingresso riservato infatti ai soci Csen.
THE DRUNKEN WILLOW TRIO:
Riccardo Pratesi // voce, chitarra.
Edoardo Carmazzi // voce, mandolino.
Michele Gasparri // chitarra, bouzouki, cori.
The Drunken Willow è un collettivo di amanti della birra che incidentalmente suonano anche musica irlandese e scozzese.
Ispirandosi a Dubliners, Corries, Chieftains, Alastair McDonald e molti altri grandi ubriaconi della musica celtica, si sono forgiati nel fuoco di mille serate impegnative a ritmo di whisky e corde di chitarra saltate.
Venite per la birra, restate per il baccano.
PLATEìA:
Lorenzo Monteforte – Voce, Mandolino.
Emanuela Domenica Calvagna – Voce.
Marco Polizzi – Friscaletto, Marranzano, Clarinetto, Flauto Dolce.
Alessandro Francesco Poletto – Violino,
Sergio Frumento – Chitarra, Bouzouki.
Francesco Giannini – Tamburello, Organetto.
Plateìa è un progetto artistico-musicale impegnato nella rielaborazione di canti, melodie e balli della tradizione musicale del Sud Italia e nella trasmissione della pizzica salentina, della canzone siciliana e delle tarantelle meridionali in genere. Formato da un collettivo di 6 musicisti provenienti da diverse zone del Sud e d'Italia, è nato a Pisa nel corso di serate trascorse in piazza dei Cavalieri, luogo di aggregazione e di scambio frequentato da giovani studenti e lavoratori, è espressione di una socialità spontanea e della volontà di creare, attraverso la musica popolare, un’alternativa artistica, culturale e civile. A rendere possibile la riproduzione di un immaginario artistico più latamente mediterraneo contribuiscono in maniera decisiva i nostri strumenti; l’ordine e lo stravolgimento generati dai tamburelli salentini, l’armonia gioviale e insieme melanconica del violino, il carattere squillante, deciso e quasi orientale del friscaletto siciliano, la corposità del
bouzouki greco, il sostegno dei classici mandolino e chitarra ci permettono di creare e di godere di una dimensione che annulla i confini geografici e cronologici in virtù della comunità che viene di volta in volta a costituirsi sotto il segno della performance artistica e della conoscenza orizzontale dei testi e delle danze interpretati dalle nostre voci e dai nostri corpi.