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Pisa protagonista del progetto Hera sugli oli alimentari esausti che diventano biocarburante

Il progetto 'Hove' ha visto coinvolti a Pisa 17 punti di ristoro Camst group, Cirfood, Elior e Roadhouse

Un rifornimento di circa 1,7 milioni di litri di biocarburante, grazie al recupero di oltre 1.540 tonnellate di olio vegetale esausto. Sono questi, in estrema sintesi, i risultati 2022 del progetto 'Hove' (Hera Oli Vegetali Esausti), focalizzato sul recupero degli oli di scarto di cucina, frutto sia delle raccolte urbane nei territori dove il Gruppo Hera svolge il servizio di igiene urbana, che delle partnership con grandi gruppi della ristorazione, di cui gestisce e valorizza questi preziosi scarti di cucina.

Una volta pretrattati secondo i rigidi standard del Gruppo, gli oli vengono convogliati alla bioraffineria Eni di Venezia a Porto Marghera, dove, grazie alla partnership fra Hera ed Eni, vengono trasformati in biocarburante idrogenato. La provincia di Pisa è stata protagonista significativa di questo progetto di transizione energetica, grazie agli oli raccolti nei 17 punti di ristoro Camst group, Cirfood, Elior e Roadhouse: 10 nel comune di Pisa e i rimanenti nei comuni di Bientina, Calcinaia, Cascina, San Giuliano Terme, Santa Croce sull’Arno e Volterra. Complessivamente, in provincia sono state raccolte circa 4 tonnellate di oli di scarto, che hanno consentito di produrre circa 4.300 litri di biocarburante idrogenato.

Oltre alla protezione ambientale - gli oli vegetali esausti se non smaltiti correttamente possono essere molto pericolosi per la natura - l’attività costituisce un tassello rilevante della transizione energetica. Il biocarburante, infatti, abbatte sensibilmente le emissioni di anidride carbonica rispetto ai processi di produzione del gasolio tradizionale senza necessità di modifiche al motore o agli impianti di distribuzione e dunque può accompagnare la progressiva elettrificazione del
trasporto leggero, oltre a essere un’immediata soluzione per i segmenti non facilmente elettrificabili come, ad esempio, il trasporto pesante, marittimo e aereo.

Nel segno della piena circolarità, una parte del biocarburante prodotto a Porto Marghera, ritorna a Hera, che vi alimenta una parte della flotta dei mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti urbani. Complessivamente, il biocarburante derivante dall’azione Hera ha consentito di evitare l’emissione nel 2022 di circa 4.900 ton di CO 2 : dal punto di vista ambientale, l’equivalente dell’anidride carbonica assorbita in un anno da oltre 58mila alberi.

"Il progetto di recupero e trasformazione degli oli esausti, si inserisce pienamente nel più ampio, ambizioso, contributo che il Gruppo Hera sta dando alla transizione energetica e alla decarbonizzazione del Paese - spiega Franco Fogacci, Direttore Centrale Servizi Ambientali e Flotte Hera - si tratta di un impegno, ben articolato nel Piano Industriale al 2026, che prevede investimenti per oltre 4,1 miliardi, finanziati anche dal Pnrr, su sviluppo dell’economia circolare, promozione delle fonti rinnovabili, tutela del patrimonio idrico e resilienza delle reti".

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