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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Castelnuovo di Val di Cecina

Castelnuovo VdC, il sindaco dice no ai migranti, Capuzzi: "L'accoglienza riguarda tutti"

La presidente della Società della Salute interviene sulla presa di posizione del primo cittadino del paese della Valdicecina. I consiglieri regionali Pd: "Parecchia forma e poca sostanza"

"I profughi che accogliamo nei Comuni della nostra regione vengono distribuiti in modo equo sul territorio. Non possono esserci, in un momento come questo, Comuni ad accoglienza zero”. Così la presidente della Società della Salute della zona pisana Sandra Capuzzi commenta la presa di posizione del sindaco di Castelnuovo Valdicecina, Alberto Ferrini, che ha manifestato la propria indisponibilità ad accogliere nel proprio Comune i tre profughi assegnati dalla Prefettura. “Garantito il raccordo tra enti locali e Prefettura - continua Sandra Capuzzi - vorrei riaffermare il principio che non ci si può rifiutare di accogliere i profughi. L’accoglienza riguarda tutti, secondo il principio di solidarietà che ha sempre caratterizzato il nostro territorio e l’intera Toscana”.

E sulla questione intervengono anche i consiglieri regionali del Partito Democratico Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni: “Parecchia forma e poca sostanza. La polemica del sindaco di Castelnuovo Val di Cecina pensiamo si possa racchiudere in queste poche parole, visto che il primo cittadino lamenta la mancata comunicazione da parte della Prefettura di Pisa dell’arrivo di tre profughe nella struttura destinata all’accoglienza del proprio Comune. Stiamo parlando di tre donne, numeri che sicuramente non rappresentano un’invasione. Siamo, invece, di fronte a un avvenimento che potrà essere presto risolto e chiarito senza sollevare polveroni di alcun genere: gli amministratori locali affrontano questioni ben più complesse, ci pare assurdo fare polemica su un caso che riguarda tre persone. Ci troviamo in una situazione di straordinarietà in cui tutti siamo chiamati a fare la propria parte. Non è certo il momento di scatenare una guerra di carte bollate. È tempo di comprovare l’efficacia del modello toscano dell’accoglienza diffusa e di mostrare il lato solidale e operoso dei nostri territori e delle nostre comunità. Sappiamo che sono questi i sentimenti e le caratteristiche della Toscana, non lasciamo il fianco scoperto a sterili e inutili allarmismi”.

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