rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Clima e allagamenti, le proposte: bacini di raccolta e regole a lungo termine

I consiglieri comunali Elisabetta Zuccaro (M5S), Francesco Pierotti (Pd) e Juri Dell'Omodarme (Pd) espongono alcune idee al vaglio della Prima Commissione per il futuro piano urbanistico

Cambiamento climatico e allagamenti in città sono temi legati e su cui la Prima Commissione permanente si interroga per programmare il nuovo piano urbanistico. Non solo scelte a breve termine, come il rifacimento o la riparazione del sistema fognario, ma anche interventi sula struttura urbana delle città, in grado magari di trasformare i problemi legati alla pioggia in una possibile risorsa.

Una realtà come Copenaghen, ad esempio, con il 'Climate Adaptation Plan' varato dopo un'alluvione nel 2011, è riuscita a pianificare  negli anni a venire la trasformazione di piazze e parchi urbani in aree multifunzionali, capaci di adattarsi al variare delle precipitazioni. Luoghi cioè in cui passeggiare quando c’è il sole oppure laghi quando invece piove, insieme a laghi sotterranei dove accumulare l'acqua quando piove per poi utilizzarla per irrigare orti, giardini o parchi cittadini. Nuovi casi come il nubifragio del 24 agosto scorso devono essere scongiurati.

"E' sempre bene prevedere su questi temi - ha detto la consigliera Elisabetta Zuccaro (M5S) - forme di partecipazione le più ampie possibili, al contrario di quanto avviene nel sistema attuale dei Consorzi di bonifica, enti inutili, e riflettere, invece, sulle buone pratiche, discutendo, ad esempio, del divieto di costruire in zone che sono state già colpite da ripetuti allagamenti, di vietare per le nuove costruzioni garage sotterranei, sia privati che pubblici come quello di piazza Vittorio Emanuele, o di evitare di realizzare nuovi sottopassi".

"La prima sfida della nostra città - ha affermato Francesco Pierotti (Pd) - è quella di armonizzare il rapporto tra superfici impermeabili e costruite, colpevoli di allagamenti, e superfici drenanti, come prati e zone verdi, naturalmente drenanti, che possono aiutare a reagire meglio alle piogge anche aggressive. I quattro nuovi grandi parchi urbani di Cisanello, della Cittadella, della Stazione, al posto del vecchio deposito autobus del Cpt, e di San Giusto potranno contribuire a migliorare la reazione della città alle piogge ed è necessario che in ognuna di queste aree siano progettati sistemi di accumulo basati sul recupero delle acque piovane e, laddove possibile, penso a Cisanello, ma forse anche alla Cittadella, è da valutare la predisposizione di un serbatoio sotterraneo abbastanza grande da diventare, oltre che cassa di espansione, anche rifornimento di acqua per la gestione del verde o la pulizia delle strade nei periodi di siccità".

"Creare dei bacini di esondazione - ha infine detto il consigliere Juri Dell'Omodarme (Pd) - da utilizzare poi come centri di raccolta delle acque contro gli incendi boschivi, oppure contro la siccità, o come laghi artificiali da sfruttare ad esempio per la pesca sportiva possono essere delle idee da studiare e da approfondire. Alcune proposte saranno già attuabili grazie all'approvazione nei prossimi mesi nel nuovo piano urbanistico su cui la 1CCP sta lavorando”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Clima e allagamenti, le proposte: bacini di raccolta e regole a lungo termine

PisaToday è in caricamento