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Appello di alcuni ambientalisti pisani per una discontinuità nel governo della città

Costruire l'alternativa unendo le forze contrarie alla cementificazione del territorio come priorità di governo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Le elezioni politiche sono alle spalle con i loro risultati "rivoluzionari" e forieri di grandi potenzialità ma anche di gravi pericoli.

A livello nazionale noi, pur avendo votato in modo diversificato, auspichiamo che sia possibile una convergenza tra centro-sinistra e M5S (MoVimento 5 Stelle) che faccia poche ma decisive riforme (legge elettorale, taglio drastico dei costi della politica e dei privilegi delle caste, conflitto d'interesse) per poi tornare a votare.

A livello locale però riteniamo che non sia giusto riproporre sic et simpliciter le alleanze nazionali.

La città di Pisa, dopo la parentesi della giunta Floriani, è tornata con le giunte Fontanelli e Filippeschi, ad essere governata anteponendo gli interessi particolari a quelli generali, con una visione meramente quantitativa dello sviluppo, basato sulla cementificazione del territorio.

Il porto a Marina, il "recupero" speculativo delle colonie del Calambrone, progetti insensati come il People Mover, sono solo alcuni esempi di tale visione vetero industrialista del governo della città.

Non a caso le associazioni ambientaliste e le forze ispirate anche ad un diverso concetto di sviluppo più rivolto alla qualità, alla salvaguardia del territorio e del paesaggio ed allo "stare bene" dei cittadini, si sono trovati quasi sempre unite nel contrastare tali progetti.

Nelle ultime elezioni politiche M5S, SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) e Rivoluzione Civile raggiungono a Pisa il 32% dei consensi.

Queste forze, pur molto diverse tra loro, hanno un comune denominatore: una contrarietà radicale alla cementificazione del territorio come priorità di governo. Analogo atteggiamento culturale è emerso anche all'interno del PD da parte di gruppi, come "A proposito di Pisa", che si sono battuti inutilmente nel partito per l'individuazione del candidato sindaco con le primarie .

Con questi numeri è oggi, per la prima volta dopo tanti anni, possibile dare a Pisa un governo diverso, un governo che abbia una visione nuova e moderna dello sviluppo, che pensi ad una mobilità cittadina integrata con le realtà urbane confinanti, fondata sul tram di area vasta (altro che People Mover) e la mobilità ciclabile, che punti con decisione alla raccolta differenziata dei rifiuti (a partire dal porta a porta), allo sviluppo dell'economia verde delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico nell'edilizia, che valorizzi la cultura e la storia pisane e incentivi il recupero del patrimonio edilizio esistente rispetto alle nuove costruzioni.

In quest'ottica ci rivolgiamo ai militanti ed ai dirigenti pisani di SEL affinché desistano dall'automatica trasposizione a livello locale delle alleanze nazionali.

Chiediamo ai gruppi politici ed a tutte le risorse civiche presenti in città, interessate ad una discontinuità nelle priorità di governo, di lavorare insieme affinché alle prossime elezioni comunali si determini un'alleanza alternativa a quella che ha amministrato in questi anni Pisa.

Pierluigi D'Amico - già Assessore dei Verdi nella giunta Floriani

Terenzio Longobardi - già Assessore provinciale dei Verdi

Marco Salardi - già consigliere comunale e provinciale dei Verdi

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