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Associazione Diritti a Sinistra: la lettera al Presidente Napolitano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Quest'oggi abbiamo consegnato una lettera al Presidente Napolitano per chiedergli di difendere il sistema di diritto allo studio pubblico e le borse di studio dalla mannaia dei tagli del governo Berlusconi che si sono abbattutti in questi anni sugli studenti universitari, nella convinzione che un vero diritto allo studio, che permetta a tutti i giovani di poter frequentare l'università indipendentemente dalle consdizioni economiche della famiglia di provenienza, sia una condizione imprescindibile per una società democratica e solidale, dove ciascuno sia libero di progettare il proprio futuro e di realizzarsi in base alle proprie capacità.

Ecco la lettera consegnata al Capo dello Stato.

Stimatissimo Presidente Napolitano,

purtroppo ancora oggi nel nostro Paese l’articolo 34 della nostra Costituzione rimane inapplicato. Nel periodo 2009-2010 solo l’84,1% dei ragazzi idonei è risultato effettivamente vincitore di borsa di studio.
A nostro avviso, l’Italia potrà superare l’attuale crisi economica solo se saprà investire nell’università e nella ricerca, potenziando al contempo l’erogazione dei servizi di diritto allo studio; se ci si dimentica di questi, si rischia che i ceti meno abbienti, pesantemente colpiti dalla crisi economica, non possano più permettersi di sostenere i costi dell’istruzione universitaria dei propri figli.
Crediamo imprescindibile che siano rese disponibili le risorse necessarie ad erogare la borsa di studio a tutti gli studenti che risultano idonei in base ai requisiti di merito e di reddito.

Crediamo che il diritto allo studio universitario, nel rispetto di quanto previsto nella nostra Costituzione, debba essere un investimento dello Stato volto a garantire l’accesso ai più alti gradi dell’istruzione a tutti noi giovani e che pertanto debba essere incentrato sull’erogazione di interventi a fondo perduto e non su prestiti a tasso agevolato, che si traducono in un pesantissimo onere che grava sui giovani laureati e ne disincentiva l’utilizzo da parte dei giovani meno abbienti. Le borse di studio non possono essere sostituite dai prestiti d’onore, che invece devono essere interventi aggiuntivi che affianchino gli interventi di tutela del diritto allo studio universitario.  Per questo, siamo contrari all’istituzione del Fondo Nazionale per il Merito previsto dalla legge n.240 del 2010 in un contesto di una forte contrazione delle risorse destinate all’erogazione delle borse di studio.

Contestiamo con fermezza la politica di tagli attuata dall’attuale Governo negli ultimi anni che ha ridotto fortemente il fondo nazionale per il diritto allo studio ed i finanziamenti destinati alle regioni, a cui compete la gran parte degli interventi.  Queste scelte sono agli antipodi rispetto alle politiche adottate dagli altri Paese Europei che hanno scelto di investire ingenti risorse nell’università. Ne è un risultato evidente il numero di borse di studio messe a disposizione: 150.000 contro le oltre 500.000 della Francia e della Germania.

Accogliamo con favore lo stanziamento, annunciato dalle indiscrezioni pubblicate dalla stampa, di 150 milioni di euro per il “Fondo nazionale integrativo per l’erogazione di borse di studio e prestiti d’onore”, previsto dal disegno di legge “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato” approvato dal Consiglio dei Ministri del 14 ottobre, che incrementa di 50 milioni di euro lo stanziamento dello scorso anno e che smentisce i fortissimi tagli previsti dalla legge finanziaria dello scorso anno.
Tuttavia questo stanziamento non è assolutamente sufficiente perché comporta una riduzione di circa 100 milioni di euro rispetto al fondo erogato nel periodo 2009-2010, che peraltro si era dimostrato insufficiente a garantire le borse di studio a tutti gli idonei.

Riteniamo imprescindibile che lo stato finanzi adeguatamente il diritto allo studio universitario con una programmazione pluriennale che porti ad incrementare i fondi investiti in questo capitolo e che dia certezza delle risorse disponibili, e pertanto contestiamo l’atteggiamento del Governo nazionale che negli ultimi anni ha ridotto i tagli previsti solo in seguito alle proteste degli studenti.

Le chiediamo di farsi portavoce delle nostre istanze, nella convinzione che la garanzia della possibilità di accesso agli studi universitari per tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalle condizioni economiche della famiglia di provenienza, debba essere un cardine di una società democratica e solidale, dove tutti i ragazzi abbiano pari opportunità di costruirsi il proprio futuro.

La ringraziamo dell'attenzione che ha voluto dedicarci e ci auguriamo che condivida il nostro punto di vista.

Pisa, 20/10/2011


Associazione Diritti A Sinistra

 

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