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Mura, Giardino Scotto e Bastione San Gallo: "Il bando di gestione non rilancia la cultura"

Secondo la consigliera comunale di Sel Simonetta Ghezzani le previsioni non sarebbero sostenibili economicamente oppure votate essenzialmente ad attività di bar e ristorazione

Scade lunedi prossimo, 5 settembre, il termine per la presentazione delle offerte di partecipazione al bando di gara per la concessione e la gestione unitaria delle attività delle Mura, del Giardino Scotto e del Bastione San Gallo. La gara prevede l'affidamento decennale di una parte dei beni che hanno fatto parte di progetti Piuss, per un impatto importante per l'economia locale dato anche il previsto impiego di 14 dipendenti.

"Un concorso che vale complessivamente quasi 10 milioni di euro - afferma la consigliera comunale di Sel Simonetta Ghezzani - una gara che ricordo è stata costruita sulla base di un lavoro di ricognizione affidato con gara ulteriore a un soggetto esterno per un costo di 25mila euro. Ora si apre una fase importante: le risorse investite dalla collettività renderanno in termini di promozione di lavoro buono e sicuro, innovazione culturale e nel campo dei servizi, sviluppo del turismo sostenibile?".

Una domanda a cui l'esponente di sinistra risponde con dei dubbi. "A leggere il bando sembra un po' di essere davanti alla montagna che ha partorito il topolino. E' preoccupante infatti che nell'economia generale del punteggio previsto, solo 10 punti vengano assegnati alla qualità del progetto culturale e 35 al progetto gestionale".

"Nessun punteggio - insiste - è previsto per la qualità del lavoro coinvolto: non si parla di favorire l'occupazione giovanile o di recuperare le persone fuoriuscite dal lavoro o di potenziare l'occupazione femminile. Anzi: il costo del lavoro è relativo a 14 persone per la maggior parte part-time e di bassa qualifica".

Ma vi sono altri elementi di preoccupazione, specie sulla sostenibilità finanziaria: "Il bilancio delle Mura si regge sulla vendita in un anno di 128mila biglietti per le visite. Tenendo conto che residenti e altre fasce di popolazione potranno accedere gratuitamente e che il turismo a Pisa, allo stato attuale, fatica a uscire da Piazza dei Miracoli, questa cifra appare estremamente ottimistica. Il bilancio invece del Giardino Scotto/Bastione, su 676mila euro di ricavi complessivi presunti, vede un'entrata di 325mila per la celebrazione dei matrimoni, dove per l'organizzazione dei banchetti si prevede un introito di circa 300mila euro. Si prevedono poi altri 247.878 euro dalla gestione del bar. Di fatto la gestione di questo comparto consiste per l'85% nella gestione della attività di bar e ristorazione".

"Infine - conclude la Ghezzani - per poter partecipare al bando è richiesto un fatturato negli ultimi 3 anni di 1 milione di euro.  Insomma, niente start up o imprese giovani. Alla fine ci si domanda se davvero la strada dell'affidamento della gestione di questi spazi a soggetti esterni, con l'idea di esternalizzare anche i rischi, sia quella giusta per promuovere una svolta nell'identità della città verso servizi innovativi. In questo quadro non si riesce a cogliere quanto le realtà più vivaci sul piano culturale e il lavoro qualificato potranno trovare spazio. La domanda è: Pisa is culture or bar restaurant?".

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